Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
IL MARE NOSTROChe cosa voglia dire per il commercio italiano, il fatto che Trieste e Fiume siano nelle mani dell'Austria, lo insegna il passato : e vi sono dati sufficienti per prevedere le eventualità che riserberebbe l'avvenire.
È stato documentato, per esempio, che 1' Austria-Ungheria si preparava a stabilire, alla rinnovazione dei trattati di commercio, cioè nel 1917, un grosso dazio di entrata sugli ortaggi italiani. Vale a dire, si voleva vietare l'importazione in Austria-Ungheria degli ortaggi i-taliani, che dal dazio avrebbero avuto più che raddoppiato, talvolta anzi triplicato, il prezzo; sarebbe successo allora quello che accadde con i vini, quando fu abolita la clausola : le frutta e gli ortaggi italiani sarebbero completamente tagliati fuori dai mercati di Trieste, di Fiume, e dall'interno dell'Austria. Del resto, l'Austria sempre osteggiò nel modo più perfido e palese i prodotti italiani. Mentre favoriva con ogni mezzo l'importazione in Austria degli agrumi spagnoli, ai quali concedeva facilitazioni ferroviarie, di magazzinaggio da parte dei magazzini generali, ecc., faceva usare il peggiore trattamento agli agrumi italiani, facendoli scaricare in malo modo, esponendoli alle intemperie, lasciandoli giacere a lungo nei vagoni, ecc., ecc., al fine di farli arrivare deperiti e guasti ai luoghi di destinazione. Su questo fatto positivo, constatato da numerosi commercianti, fu più volte richiamata l'attenzione del R. Con>-solato di Trieste, le cui pratiche però non approdarono a risultato alcuno, come ben si può immaginare.
Giova ricordare come Cavour avesse subito intravisto l'importanza di Trieste nella economia italiana. Scrisse egli, infatti : «Quando la rete ferroviaria sarà completata, l'Italia verrà a godere di un considerevole commercio di transito. Le ferrovie che uniranno Genova, Livorno, Napoli, a Trieste, Venezia e Ancona ai porti orientali del Napoletano, daranno luogo a un gran movimento di viaggiatori e di merci attraverso l'Italia, a un via vai tra il Mediterraneo e l'Adriatico. Se poi le Alpi, come tutto fa credere, verranno traforate fra Torino e Chambéry, fra il lago Maggiore e quello di Costanza, fra Trieste e Vienna, i porti d'Italia saranno in
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