Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      IL MARE NOSTROgeorgevic. Anzitutto 1' economia dell*Austria-Ungheria non dipende dalle importazioni e dalle esportazioni di nessun altro paese, in misura così forte, come allora la Serbia dall'Austria. In secondo luogo, mentre la Serbia non aveva altre possibilità di ritiri e di spedizioni all'in-fuori dell'Austria-Ungheria, questa, pur non avendo un proprio porto, per esser ostacolata nei suoi commerci, dovrebbe trovarsi in guerra commerciale, contemporaneamente, con numerosi paesi, ciò che evidentemente non dovrebbe verificarsi mai. Insomma, l'Austria-Un-gheria non ha alcun fondato diritto — ne economico, nè nazionale — di possedere un proprio porto, un proprio sbocco sull'Adriatico.
      « L'Austria-Ungheria gravita economicamente verso il Mare del Nord, e dispone inoltre della via fluviale del Danubio, mentre i porti dell'Adriatico sono italiani. Per Vienna, Amburgo ha importanza maggiore che Trieste o Fiume. Eppure l'Austria non può sperare mai d'annettersi Amburgo.
      « Del resto, in quanto a libertà di commercio attraverso i porti dell'Adriatico, non sarà certo l'Italia che negherà all'Austria di servirsi per i suoi transiti di Trieste, all'Ungheria di appoggiarsi su Fiume.
      « All'incontro l'Italia consentirà le maggiori facilitazioni commerciali, piena libertà di transiti, punti franchi e magari magazzini speciali, come la Grecia concedette alla Serbia a Salonicco. Ma il possesso politico dei porti, no! L'Austria non deve avere nè sbocchi, nè polmoni sull'Adriatico. »
      Questa importanza capitale di Trieste, è evidente. Alcuni affermarono, è vero, che Trieste tolta all'Austria non avrebbe alcun valore. L'importanza di Trieste dipende invece esclusivamente dalla sua posizione geografica che rende inevitabilmente mancipii del porto, che è il più interno dell'Adriatico, epperò raggiungibile con le più brevi linee ferroviarie, i territori fra il Danubio, il Tirolo e l'Ungheria.
      Trieste, giustamente notava il Tamaro, si sviluppò danneggiata ed osteggiata dal governo austriaco, per e-
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 9. Il mare nostro (Il dominio dell'Adriatico)
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 159

   

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