Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
IL MARE NOSTROUna flotta si trova in condizione di sostenere tanto più vantaggiosamente una guerra, quanto più numerose e prossime al teatro delle ostilità sono le proprie basi — posti di rifornimento, di riparazione, ecc. — e'i suoi luoghi di rifugio; dai quali può, standosene al sicuro dietro barriere di mine e dietro fortificazioni, lanciarsi al momento opportuno contro l'avversario. Il valore di queste basi di rifornimento e di questi luoghi di rifugio si è accresciuto a dismisura nella guerra attuale in seguito al largo impiego dato alle siluranti, e sopratutto ai sottomarini, la cui azione terribilmente efficace si esplica specialmente mediante agguati e mediante audaci scorrerie di sorpresa, che necessitano di acconce basi; mentre le siluranti e più i sottomarini stessi rendono rischiosissimo il blocco che una forza navale avversaria volesse tentare intorno alle basi medesime.
Queste basi navali e questi luoghi di rifugio, possono aversi soltanto dove esistano insenature profonde, comunicanti col mare mediante stretti canali facilmente sbarrabili con mine contro le insidie delle siluranti e dei sottomarini nemici, e difese mediante potenti bocche da fuoco, poste sopra una linea avanzata, che possano tener lontano le navi di linea avversarie, impedendo loro di battere il naviglio rifugiato nello specchio acqueo retrostante.
La nostra costa adriatica, sotto questo punto di vista, si trova notoriamente in condizioni pessime. È piatta, uniforme, senza insenature : scoperta contro l'attacco nemico, e quasi priva di basi per l'offensiva. Il cordone litoraneo che cinge ad oriente la laguna di Venezia, fa di questa una mediocre base navale. Ma da Venezia a Brindisi, la nostra flotta non ha un punto di appoggio : ed anche Brindisi ha un valore modesto. Per trovare una buona base navale, occorre lasciare l'Adriatico, passare nell'Ionio, doppiare il capo Santa Maria di Leuea, e risalire fino a Taranto : cammino lunghissimo, come si vede. Si progettò anni fa, di adattare come base navale lo stagno di Varano, nel promontorio del Gargano, ma sarebbe occorsa una spesa di molte centinaia
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