Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      IL MARE NOSTROtro genere di torpedini, le mine galleggianti, ma per queste è ancor più impressionante lo stato di vassallaggio militare in cui, nelle attuali condizioni politiche dell'Adriatico, è costretta a trovarsi la flotta italiana, qualunque sia la sua potenza e la sua superiorità.
      Se infatti, durante una mareggiata di scirocco o durante un triduo di bora — continuava l'on. Foscari — gli attuali o i futuri possessori della Dalmazia, anche senza avere un battello a loro disposizione, gettassero soltanto alla deriva dalle loro isole o dai loro scogli i-nabitati una serie di mine galleggianti, potrebbero pensare il mare e il vento, congiunti alla perpetua corrente, a distruggere le navi d'Italia, le inutili corazze e gli ancor più inutili cannoni.
      La Dalmazia quindi, a tale riguardo, può considerarsi, ormai, come una numerosa, eterna, e poco costosa flotta, scaglionata in catena lungo un centinaio di chilometri e che, nella sua inattaccabile immobilità, vince battaglie contro qualunque altra flotta si azzardi di percorrere l'Adriatico.
      Ma non è quella delle mine la nuova insidia rivelatasi sovrana nella presente guerra, tanto più che la torpedine, per quanto perfezionata e utilizzata ora con maggiore intensità, non è nuova alla guerra marittima.
      L'insidia nuovissima, invece, e per la quale a qualunque costo non possiamo lasciar finire questa guerra senza che la Dalmazia sia italiana o l'Italia sia sconfitta e schiava, come lo sarebbe del resto se non conquistasse il dominio dell'Adriaticp, l'insidia nuovissima, i cui effetti han già fatto rabbrividire il mondo, è il sommergibile.
      Poche menti privilegiate, e primissima fra esse lo ammiraglio inglese sir Percy Scott, avevano preveduto 1 immensa importanza che nelle nuove guerre avrebbe rivelato l'ultima espressione navale del genio distruttivo dell'uomo : il sottomarino.
      Ma, per la fortuna ancora una volta d'Italia, fra le Nazioni meno previdenti in fatto di sommergibili, vi fu l'Austria, malgrado spettasse ad un suo ufficiale l'ono-
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 9. Il mare nostro (Il dominio dell'Adriatico)
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 159

   

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