Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
LA GRANDE GUERRA D'ITALIAre d'avere inventato il siluro, e alla sua industria d'averlo per prima costruito e diffuso nel mondo.
Oggi dunque ancora, e per l'ultima volta, l'Italia potrebbe aver facilmente ragione dei pochi sottomarini austriaci, ai quali la Francia, in compenso del bel gesto fatto da un suo comandante a Pola, ha regalato purtroppo il più bell'esemplare ohe oggi siavi nell'Adriatico.
Ma quale flotta potrebbe in avvenire avventurarsi nel medio e nell'alto Adriatico, o potrebbe tentare di assicurarsi il fianco, conquistando prima la Dalmazia, qualora questa fosse largamente e facilmente attrezzata di tutte le nuove terribili insidie moderne?
« Lo stesso giorno in cui giungeva notizia — concludeva l'on. Foscari — del primo fortunato episodio del sottomarino tedesco U. 2, il quale all'inizio dell'odierna guerra colava a picco in pochi istanti tre navi inglesi, ricordando appunto che nella geografia del mondo non si ha altro esempio di un mare così stretto, come l'antico golfo di Venezia, dove la natura abbia creato ogni potenzialità d'offesa sopra una sponda, ed abbia escluso ogni possibilità difensiva sulla sponda opposta, mi permettevo affermare : « non si va a Trieste con una flotta, se non si è prima bloccata Pola, ma non si blocca Pola, se non si sono spazzati i canali dalmati, dopo essersi garantite le spalle con la presa di Cattaro». Ed aggiungevo che per questa lenta e metodica impresa, non bastano le flotte di Francia ed Inghilterra, abbisognando esse di un'abbondante collaborazione terrestre, perchè Cattaro e Pola non possono venire conquistate che al rovescio da un esercito, e perchè fra l'u-na e l'altra conquista occorre largamente presidiare la Dalmazia, onde premunirsi da ogni insidia durante il blocco di Pola.
« Oltre un semestre di guerra è già trascorso, nè l'esperienza di esso potrebbe far mutar sillaba di quanto allora scrivevo. Occorre dunque rinnovare anche per questo l'invito all'Italia perchè non lasci passare il momento opportuno che il destino le offre per salvare, insieme alla Dalmazia, l'unico mare che fu per duemila anni suo incontestato dominio. »
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