Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      IL MARE NOSTROtorevolissimo giornale inglese, il Times, a fare il giuoco della megalomania panslavista.
      Diceva il Times che in Dalmazia gli italiani non erano che il tre per cento : e faceva impallidire così, a danno dell'elemento nostro, le stesse artifiziose affermazioni delle manipolate statistiche austriache. Diceva di croati e sloveni, che hanno « soppiantata » l'italianità in Dalmazia. E in questo — osservava il Cippico — ha ragione. L'italianità, pur oggi non cancellata dopo il massacro di un mezzo secolo, è stata « sormiantata», auspice l'Austria, dai croati. E di questo deve solamente ricordarsi l'Italia : e ohi a lei si professi amico. Deve, cioè, ricordare che dall'80 in qua, tutte, eccetto una, le scuole italiane sono state soppresse sul litorale dalmatico, che tutti i nove (sopra undici) mandati politici degli Italiani, sono stati aboliti, che la lingua nostra è stata violentemente cancellata da quel ricatto e quel tradimento austro-croato che è stata l'ordinanza delle lingue. Deve, e dovrà ricordare, l'Italia, e chi le sia a-mico, che nelle elezioni compiute a favore dei croati, l'Austria, la quale aveva mandate le sue navi da guerra coi cannoni puntati contro le nostre città italiane, a indurre i cittadini a votare secondo il suo desiderio, a-veva persuaso i figli a non riconoscere i padri, ed aveva legittimata ogni violenza immaginabile a detrimento della invincibile italianità...
      « Ora, perchè il Times, — chiedeva il Cippico — perchè gli altri giornali, tenerissimi per l'occasione del panslavismo, vorrebbero negare all'Italia i suoi diritti sull'altra sponda, diritti sospesi, ma non in alcun modo soppressi, dal possesso tirannico e snazionalizzatore dell'Austria? L'Italia non può riconoscere, pena la sua stessa esistenza e dignità di nazione di quarantacinque milioni d'italiani nel mondo, ciò che è stato perpetrato delittuosamente contro di lei e la sua nazionalità dall'Austria a favore dei croati. Poiché, — e ci appelliamo a quanti, oltre che amici carissimi nostri, sono in Inghilterra amici della giustizia e della verità, — non sarebbe lecito all'Italia, pur se tutti i suoi connazionali fossero periti nella lotta inumana, di riconoscere i con-
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 9. Il mare nostro (Il dominio dell'Adriatico)
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 159

   

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