Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
IL MARE NOSTROteressi entran di m^zzo, nei territori bilingui, dove nazioni diverse vivono accanto.
(( A quale stato debbano, secondo il principio di nazionalità, appartenere la Lombardia e il Veneto, non è una questione intorno a cui possano esserci controversie; ma quanto invece si è disputato e si potrà discutere intorno alla Boemia, alle provincie baltiche dell'impero russo, all'Istria o alla Dalmazia! In queste regioni vivono razze diverse; e ciascuna mette innanzi i suoi titoli di proprietà : o il numero, o la cultura o la primogenitura storica, o la tradizione e via dicendo. Attribuire il territorio all'una o all'altra delle razze che la popolano, vuol dire giudicare di maggior rilievo, e perciò decisivo uno tra questi titoli : ma il principio di nazionalità, almeno come è inteso sino ad ora, non ci somministra nessun criterio, per fare questo, che è vero e proprio giudizio di Dio. Come scegliere, allora? »
Nell'ipotesi d'un mutamento di signoria delle terre soggette all'Austria, il Ferrerò riteneva che il titolo più valido per gli Stati partecipanti alla spartizione, sarebbero le prodezze guerresche compiute, il sangue versato, il denaro speso, i rischi affrontati e i sacrifici tollerati, per strappare all'impero austro-ungarico quei territori.
Non è un caso — egli diceva — che i giornali russi abbiano sollevate queste discussioni, serie o non serie che siano, oggi e non al principio della guerra. Le sollevano oggi, perchè in questi mesi la Serbia ha combattuto, ha sofferto, ha prodigato il suo sangue, ha sperimentata con invitta costanza la buona e la mala fortuna, ha vinte alcune grandi battaglie. Se la Triplice Intesa sarà vittoriosa, e se verrà il giorno della spartizione delle spoglie, gli slavi avranno aspirazioni e pretese tanto più grandi, quanto maggiori saranno stati i sacrifici fatti dalla Serbia. Questa ha molto rischiato e sofferto; è giusto che guadagni molto, vincendo : tale è la regola leale del terribile gioco della guerra, a cui il destino ha invitati tanti popoli e Stati...
Mentre queste discussioni si svolgevano, l'Italia e-— 83 —
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