Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
IXDA UNA SPONDA ALL'ALTRA
La stranezza dei nomi — Gloriosi cognomi italiani portati da rinnegati — La primavera del sentimento unitario — Il 1848 — Un appello agli istriani e ai dalmati — La legione dalmato-istriana a Venezia — Un decreto del Governo Provvisorio — Seismit-Doda
— Triestini e veneziani — Il presagio del poeta — Una conferenza di Attilio Tamaro — Venezia e Italia — L'italianità dell'Adriatico — I veneti delle due sponde — Il polipo slavo — la fedeltà al patto nazionale — san marco — la libertà e l'onore
— Parole meravigliose — «Arma la prora...».
Da una sponda all'altra dell'Adriatico si seguirono nei secoli lunghe correnti di comune pensiero, d'identiche idealità. Ed anche sotto le apparenti divergenze, create dalle casuali vicende dei tempi o dall'assidua o-pera snazionalizzatrice dell'Austria, non è difficile ritrovare la comunanza di origini e di pensiero.
Un'osservazione, ripetuta sovente, riguarda i nomi di famiglia che spesso sulla sponda orientale hanno suo^ no esotico. È un argomento — nota Giulio Caprin — che potrebbe aver qualche forza se si pretendesse di i-dentificare la nazionalità con la razza. La razza oramai tra i popoli europei non esiste più se non come un incerto presupposto piuttosto preistorico che storico. Qualunque italiano, come qualunque francese o inglese, o anche tedesco, onestamente deve confessare che, a far l'analisi del suo sangue, assai difficilmente egli potrebbe dimostrare di esser tutto latino, o tutto celto, o tutto anglo-sassone. La convivenza politica ha però unificato
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