Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      LA GRANDE GUERRA D'ITALIAqual nave sull'ancora sta nel grembo delle tornanti maree, si spiega salutata dal mondo coll'alato Leone la tricolore bandiera. E presso alla stessa, un vostro concittadino, venerato dal mondo per sovrana lode di scienza, ve l'addita e richiama all'antica fedeltà. Egli già le fece il giuramento per voi; per voi, che siete superbi della culla ch'egli ebbe nella vostra contrada.
      « Sorgète dunque, o popoli d'Istria e Dalmazia, ed imbrandite le spade : cacciate dal vostro sacro terreno le genti, che immonde il contaminano di loro presenza; abbia fine quel governo, che affidato dall'Austria sempre ad un insciente condottiero di truppe, ha esausto le economiche risorse delle vostre contrade, ed impedito lo sviluppo dei germi felici di intellettuale coltura, che Dio riccamente ha in voi tutti deposto.
      « Inviate ai Consigli legislativi della Repubblica gli onorevoli vostri rappresentanti : noi li accettiamo come fratelli, e ci gioveremo dei loro lumi pel bene d'Italia, d'Istria e Dalmazia: montate colla vostra gioventù le navi della Repubblica, e sempre sarete il nerbo della" marineria e ne avrete i gradi e la gloria. »
      Gli emigrati istriani e dalmati a Venezia chiamavano infatti a raccolta i loro conterranei, per costituire una legione.
      « Fa mestieri — essi scrivevano — che rispondiate subito all'invito della Commissione, che s'incarica di raccogliere i nomi dei volonterosi, per giovarsene a prò della troppo afflitta e bersagliata Italia, ed in pari tempo a prò dell'Istria e della Dalmazia marittima, all'Italia sorelle.
      « Arruolati sotto lo stendardo dell'italiano riscatto, ed organizzati in legione dalmato-istriana, diverrete potenza armata ed operosa contro l'austriaco dispotismo, che in ogni maniera si sforza, ne' suoi aneliti estremi, di carpire la nazionalità perfino ai popoli da esso finor tormentati.
      « No, l'Istria e la Dalmazia marittima non sono, non ponno essere, non saranno mai germaniche o slave, chè non lo consentono ,natura, nè la storia delle po-
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 9. Il mare nostro (Il dominio dell'Adriatico)
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 159

   

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