Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
IL MARE NOSTROciò non ostante, il nome di Venezia, il nome di San Marco, hanno per noi, gente adriatica dell'altra sponda, un fascino profondo. E noi sentiamo trascorrere nella vita d'oggi, come essenza animatrice, la bellezza delle vostre antiche istorie e risonare negli spiriti nostri, vivamente innumerevoli, echi di glorie comuni.
(( Voi, poiché il nome di Venezia è tanto glorioso che si può pronunciare senza che sia sminuito presso a quelli d'Italia e di Roma, sentiste il diritto di inquar-tare il leone aligero nel tricolore, sulle antenne della vostra piazza. Noi, adriatici d'oriente, nelle nostre a-nime, presso ai simboli della Patria più grande, abbiamo sempre tenuto e teniamo, in un fastigio non meno alto, quello del vostro imperio. E per questo fatto ci è sembrato di poter attendere che dal mare vostro e nostro, ma ispirata da un atto che fosse volontà precisa dell'anima veneziana, ma imposta da un ammonimento che fosse un grido rivendicativo di San Marco, ci sarebbe venuta la salvezza della nostra libertà e delle nostre posizioni nazionali.
« Fratelli veneziani! Nel secolo IX e nel X, giungevano frequenti ambascerie a Venezia dall'altra sponda : erano missioni di latini, o, come si dicevano i più tra essi, di romani della costa orientale. Romani di Spalato, romani di Traù, di Zara, di Arbe, di Ossero, di Pola, romani di Dalmazia e latini dell'Istria, che si seguivano dinanzi ai vostri dogi, ai Candiani, ai Parteci-pazi, agli Orseoli, per chiedere soccorso contro gli slavi. Questi, essendosi stabiliti nella Dalmazia meridionale, infestavano l'Adriatico, costringevano in una continua ed intollerabile oppressione i latini, li spossessavano, snazionalizzando la libera espansione dei loro commerci.
« I dogi vostri, superbe tempre italiche, gli sguardi d'aquila fìssi verso l'avvenire della loro Patria, la volontà, amalgama dinamico e vibrante di tutte le e-nergie venete, tesa verèo ideali di ricchezza e di grandezza, ascoltarono la voce di quegli ambasciatori, sentirono nei loro richiami il cenno della Fortuna o del Destino, armarono le loro genti, e diffusero la gloria del sacro vessillo delle Venezie su tutto l'Adriatico. La
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I. REGGIO — Storia della grande guerra d'Italia — Voi. IX 8
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