Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      LA GRANDE GUERRA D'ITALIA
      11 gruppo di Pelagosa, come quello delle Tremiti, come la solitaria Pianosa, spesso ricoperta dalla marea e dai flutti, sono i residui di un'antica terra miocenica, sostenuta nella scienza da parecchi insigni geologi : sono i relieti della terra che, principiando a nord del Gargano, occupava gran parte dell'Adriatico superiore fino alle coste dalmate.
      A Pelagosa il paesaggio assume un aspetto che ha l'orrido dei monti. Sono cime aguzze, pendii ripidi ed impervi, profondamente erosi dai brevi torrentacci, fratti o degradati dagli agenti atmosferici, tutti forre, anfrattuosita, grotte e caverne, già covo di bestie selvagge e di uomini non meno selvaggi che vi trovavano riparo e nascondiglio.
      Flora e fauna sono scarsissime su quelle aride rocce calcaree, sono press'a poco quelle delle Tremiti e delle isole dalmate, ma assai ridotte di numero e di specie, e traenti una vita stentata. Soltanto presso la marina si addita un lembo di terra coltivata in passato da poche famiglie, che, terminato il raccolto, ripassavano il mare : cereali, legumi, lentischi, rosmarini. Riguardo alla fauna si cita il bue marino, una specie di lamantino, oggi scomparso, e che altre volte era oggetto di caccia; del resto scarsissima fauna, tutt'al più uccelli di passo; qualche cosa però dà la pesca : nella stagione propizia, parecchie barche di pescatori di Comisa (Lissa) ancorano nei rocciosi seni, per la pesca delle sardine.
      Si parla anche di miniere di marmo rosso, esistenti nelle isole.
      L'unica isola che prima della guerra contenesse qualche essere umano, era Pelagosa Grande : poche famiglie di addetti al faro, al telegrafo ottico, alla stazione radiotelegrafica e meteorologica, tutte istituzioni austriache; gente che viveva in piccola parte di quel poco che dà la scarsa terra coltivabile dell'isola e di quello, la maggior parte, importatovi dalla Dalmazia. Poche case sparse sul pendio, una chiesetta dedicata a San Michele, alcune baracche ed opere portuarie sui seni, formavano la stanza umana di quell'isola : si aggiunga il castello del faro, un edificio rettangolare, a due pia-
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 9. Il mare nostro (Il dominio dell'Adriatico)
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 159

   

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