Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      IL MARE NOSTROrina, quanto pericolosa nelle mani dei nemici, non era lontano...
      Oggi Pelagosa e la sua piccola costellazione sono i-taliane. Si vide finalmente, nel caso pratico, qual vantaggio derivasse a chi possedeva quel gruppo : Pelago-sa era un'ottima stazione di rifornimento navale, dove le siluranti nemiche trovavano il necessario per le loro funzioni, dove gli aeroplani trovavano un sicuro punto d'appoggio. Pelagosa inoltre, date le trevi distanze intercedenti fra il gruppo e le coste dalmate e italiane, era la più sicura vedetta sull'Adriatico, dalla quale il nemico poteva sorvegliare e spiare il movimento delle nostre navi.
      L'occupazione di Pelagosa non è solo giustificata dal diritto di guerra, ma anche legittimata dal diritto di proprietà, in base alla situazione geografica ed alla storia : diritto che mai l'Italia avrebbe dovuto obliare...
      Subito dopo Pola — scrive Giulio Caprin — doppiato il Promontore — un grande faro sopra uno scoglio — comincia il Quarnero; ma non finisce l'Istria.
      Per l'amministrazione austriaca fanno parte dell'Istria anche le tre più grandi isole del Quarnero : Veglia, Cherso, Lussin. Una lettura superficiale della carta dei luoghi potrebbe invitarci a dar torto anche a questo aggruppamento austriaco : infatti come Veglia, che in un punto aderisce quasi alla costa croata, anche Cherso e Lussin possono sembrare avampósti naturali della Croazia sul mare. Ma invece qui l'Austria ha ragione, e la sua divisione amministrativa è coerente non solo alla storia e alla etnografia, ma perfino alla geologia. I geologi e i talassografi hanno osservato che per la loro struttura queste isole continuano l'Istria...
      Tutte insieme formano nel Quarnero un dedalo di canali che paiono fatti apposta per qualunque navigar zione coperta : di fuste corsare o di torpediniere nemiche. I veneziani le tennero fortemente, appunto per difendere da questa parte la loro navigazione dai pirati annidati nei ripari della costa croata, come, per salvar-
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 9. Il mare nostro (Il dominio dell'Adriatico)
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 159

   

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