Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
LA GRANDE GUERRA D'ITALIAche è stata l'usufruttuaria dilapidatrice dell'eredità di Venezia; vigilarla affinchè, quando sia per giungere il giorno di effettuare la successione, ciò che dovrebbe restare dell'eredità non sia stato sottratto, a malgrado del nostro diritto, dagli industriosi famigli... »
Tra i problemi adriatici che occuparono e preoccuparono sensibilmente la diplomazia europea, ha un posto cospicuo la questione albanese. Per la situazione dell'Italia e dell'Austria nell'Adriatico, il problema dell'Albania è stato argomento di ripetuti accordi diplomatici : ma in realtà fu sempre il pomo della discordia, la fonte di continui sospetti e d'insanabili gelosie.
Da molti anni, Austria e Italia avevano un protocollo, una convenzione negativa, che pareva provvidenziale, di disinteressamento nei riguardi dell'Albania.
Parve a Vienna e parve a Roma che i nuovi avvenimenti balcanici rendessero insufficiente alla tutela reciproca, alla tutela di uno Stato contro l'altro, questo protocollo che il marchese Visconti-Venosta aveva firmato col cancelliere Goluchowski. E così sorse il programma dell'Albania indipendente. Questo programma a due, tra l'Italia e I'Austria-Ungheria, si portò ad internazionalizzare alla conferenza di Londra, perchè dall'Europa avesse una formale consacrazione.
« L'Europa — ha detto alla Camera l'on. Barzilai — fece quella meravigliosa opera alla quale noi abbiamo assistito : cercò un principe tedesco, cristiano, per un popolo che è per due terzi o per tre quarti mussulmano; trovò una gendarmeria olandese; immaginò una Banca internazionale; ideò una Commissione di controllo. E, quando ebbe fatto tutto questo, dimenticò di mettervi sopra la protezione di una campana di vetro. Non considerò se questa meravigliosa fabbricazione da tavolino, se quest'opera uscita dai cervelli delle Cancellerie europee avesse un fondamento di possibile e sicura vita nelle condizioni di questo paese... e tutto avventurò all'esperimento del fatto ».
Come il fatto si sia svolto non occorre dire. Il regno
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