Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      IL MARE NOSTROdel principe di Wied si dissolse nel nulla : e il problema restò più aperto e più oscuro che mai...
      L'on. Barzilai, in quello stesso discorso, ricordava l'episodio dei Ducati di Schleswigi-Holstein.
      Bismarck, fautore di una politica molto intraprendente nei Ducati, si domandava, quando questa eredità le due alleate acquistavano dopo la guerra di Danimarca, « se la Prussia aveva avuto con l'Austria una società di compartecipazione negli utili, o una società per operazioni di caccia. Nella prima c'è la percentuale proporzionata ai capitali; nella seconda chi arriva prima, afferra e porta seco la preda! ». E inclinava per questo secondo profilo. E prospettava un'altra immagine che illuminava i rapporti tra i due alleati : « la dolorosa situazione di colui il quale, non avendo appetito, si trova dinanzi un succulento piatto, ed ha un compagno il quale ha molta fame. Come finirà? » In verità, l'appetito allora era della Prussia assai più che dell'Austria-Ungheria.
      Orbene, l'amministrazione in comune fu tentata. Anche allora non erano il presidente dei ministri austriaco e quello tedesco che ingarbugliavano le cose : era il signor Manleuffer, governatore prussiano da una parte, a cui si rimproverava la sua attività soverchia; e il signor Glanzend, inviato austriaco, dall'altra, al quale si faceva eguale rimprovero. Il Bismarck parlava dell'opera di costui che scuoteva l'unità dell'amministrazione delle due potenze, e comprometteva la pace di Europa; e così reciprocamente dall'altra parte, onde si dovette venire a quella famosa convenzione di Gastein per la distribuzione dei raggi di influenza.
      Ma le gare, le gelosie, i conflitti, non cessarono per questo. E, mentre si discuteva se o no un principe tedesco, un Wied, un Augustenberg, come si chiamava allora, dovesse avere effettivamente il potere di quel paese, le due alleate, un bel giorno, si trovarono di fronte a Sadowa!
      Questa evocazione profetica fu fatta da Barzilai alla Camera, alla fine di maggio del 1914. Due mesi più tardi scoppiava il conflitto europeo, che doveva mettere
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 9. Il mare nostro (Il dominio dell'Adriatico)
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 159

   

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