Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
LA GRANDE GUERRA D'ITALIAperturbatori subdoli e talvolta violenti, sono gl'imperi centrali. Italiani ed in parte serbo-croati ed albanesi hanno popolazioni costiere, hanno porti che si aprono sull'acque azzurre del più bel mare d'Europa, hanno città che vi si specchiano dentro, hanno antichi diritti storici, necessità presenti, — o, quanto meno, imperiose
— di muovervisi liberamente; e tra di essi v'è possibilità di coesistenza e, forse, di ottimo accordo : gli austriaci non hanno sulle coste adriatiche che città usurpate con la violenza e tenute schiave col terrore; i tedeschi non hanno nè pur queste, e vi si sono introdotti
— capitale e politica — all'ombra della già usurpatrice bandiera austriaca. Con loro, con ambedue cioè gl'imperi centrali, non è possibile un accordo nell'Adriatico : il problema, del quale essi appunto rappresentano la parte illogica ed innaturale, non potrà essere sciolto che rielevando tra loro e il mare la barriera che già li ricacciò per tanti secoli nelle selve della Carniola o del Carso : la barriera sulla quale Venez'a pose equidistanti cento leoni marmorei col Vangelo chiuso, perchè i barbari non vi potesser mai leggere la parola Pace.
Per noi l'Adriatico è la vita di mezza nazione : meglio, è mezza vita della nazione. Un'Italia senza Adriatico non è immaginabile se non come serva dei paesi dell'altra sponda; un'Italia che, pur avendo una certa libertà in Adriatico non ne abbia il dominio, è immaginabile soltanto per un breve periodo : quello cominciato nel '66 a Lissa, e fortunatamente finito. Per mezzo secolo l'Italia ha sopportato quell'esistenza monca. E in quel mezzo secolo l'Italia fu incompiuta, incerta, minacciata, pericolante, perchè non ebbe il dominio dell'Adriatico.
Dominar l'Adriatico significa : avere Trieste e Po-la, e cioè l'unità nazionale; avere Fiume e Zara, e cioè a beneficio nostro e non dei nostri nemici, quella meravigliosa trincea di isole e di agguati che la natura ha gettato da una sola sponda dell'Adriatico; aver Vallona, cioè il comando della porta per la quale non si possa per alcuno entrare nè uscire se non col nostro permes-
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