Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
IL MARE NOSTROlitica internazionale va di nuovo avvicinandosi al Mediterraneo, che è il mare d'unione fra tre continenti.
11 canale di Suez, sognato dai Veneziani nel secolo XV, lotta da quasi mezzo secolo per riavere dalle co>-lonne d'Ercole quel transito commerciale che l'America gli aveva strappato.
L'asse dell'Europa, che nell'Evo medio e nei primi secoli dell'età moderna peregrinò tra Parigi, Madrid, Londra, Vienna, Berlino, sta per tornare al suo posto naturale: a Roma. L'Italia sta per assurgere ancora al grado di potenza regolatrice del mondo.
Nei raggruppamenti nuovi degli Stati, domani l'Italia dovrà essere quella che pesa sulla bilancia e ne determina l'equilibrio o il tracollo. Già riappare sugli orizzonti del destino la sua missione di supremazia geografica e storica. Attraverso il rivendicato Adriatico, essa irradierà sull'Oriente i rinnovati splendori della sua potenza e della sua storia, suscitando nuove correnti di benessere, nuovi fremiti di civiltà.
La spada, che l'Italia ha sguainato per la sua sacra guerra, manda bagliori augurali verso l'avvenire. Nei nuovi tempi, coi nuovi mezzi che l'ingegno umano ha conquistato, l'Adriatico della terza Italia lascerà lungi, dietro di se, l'immagine di ciò che il mare italico fu ai tempi di Roma antica e di Venezia dominante.
Culla vetusta di civiltà. l'Adriatico riprende la sua prisca missione. Dalle fatali sponde, riunite sotto un solo dominio, il genio latino spanderà ancora il suo influsso e la luce sulle vicende dei popoli nel mondo : e verso i lontani secoli si protenderà l'immagine dell'Italia vittoriosa, emergente dai flutti sonanti del suo mare riconquistato per sempre.
Fine del Volume Nono
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