Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
LA CALATA DEI PROSSENETIzurre del Mediterraneo, ci sono i diritti italiani da rivendicare... »
La botta era chiara : e il proclama insisteva : « Una vittoria sull'Austria non basta a farvi assur- . gere a grande potenza sud-europea, giacché il vostro avvenire non istà tanto nelle montagne del settentrione e nell'angolo più riposto del mare Adriatico, quanto nell'ampia superficie del mare, che da Gibilterra a Suez è dominata dai vapori inglesi. La vostra potenza marittima, o italiani, può essere fondata ora in questa lotta generale. Non però come satelliti degli inglesi e dei francesi potrete voi raggiungere la vostra grandezza storica; no, mai e poi mai. Il vostro più grande e più vivo desiderio non può essere appagato che in unione con la flotta austro-ungarica. Che gioverà a voi, nell'avvenire, se la Francia e l'Inghilterra diverranno ancora più forti di ora? Quale utile può venirne a voi, se lo Stato turco si sfacela e se l'Impero russo stende le sue braccia attraverso la Serbia fino alle coste dell'Adriatico? Il vostro avvenire è strettamente collegato con quello dei due imperi centrali. Il sangue romano che scorre nelle vostre vene, deve farvi sentire essere giunta ora per voi la grande giornata. »
Seguiva l'aperto invito agli italiani di combattere al fianco della Germania. Gli inglesi — affermava il proclama — non permetteranno mai — qualora riescano vittoriosi — che un altro Stato europeo acquisti sul mare una importanza qualsiasi. La Francia poi non è più la potenza continentale che possa difendere l'Italia. I primi eventi sul campo di guerra, hanno già dimostrato chiaramente che l'esercito tedesco sa il fatto suo.
« Noi — concludeva il proclama — possiamo fare qualche cosa per i nostri amici, perchè siamo in grado di fare qualcosa per noi stessi... Quando, negli anni scorsi, l'imperatore Guglielmo II visitava il vostro paese, egli non era un estraneo per voi. Intorno a lui si schiera ora, per mare e per terra, tutto il popolo tedesco, dal primo all'ultimo uomo. Noi abbiamo perduto e dimenticato ogni astio di partito. Con energia tedesca,
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