Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
LA CALATA DEI PROSSENETIlisti lo stesso ragionamento che fecero i ministri «della borghesia tedesca. Per noi il kaiser non è più liberale dello czar.
« Noi non abbiamo mai sollevato il sentimento italiano irredentista, appunto per evitare la guerra, ma se avessimo dovuto seguire il vostro esempio, avremmo dovuto anche noi qualche volta vedere il pericolo imminente, ed aiutare la guerra.
« Per noi la civiltà socialista deve sempre insorgere contro la guerra, e deve ora insorgere contro quello che non arriviamo a chiamare civiltà, ma che n'è il più terribile regresso, quando si viola il diritto della neutralità, come la Germania ha fatto contro il Belgio, senza che voi abbiate protestato.
« Sudekum dichiara che l'imperialismo tedesco non è poi così forte, specialmente di fronte all'imperialismo inglese e francese.
« Della Seta conchiude dichiarando che se il partito tedesco ha tenuto a mandare una sua rappresentanza per sp'egarci la sua azione, noi abbiamo avuto il piacere di esprimergli i nostri sentimenti e i nostri apprezzamenti, che riteniamo condivisi dalla grande maggioranza del nostro partito. Voi ci avete detto che era lontano dal vostro pensiero di esercitare alcuna influenza sulla nostra neutralità; noi vi ripetiamo che la neutralità socialista italiana è diversa, e non deve essere confusa con quella del governo; e della neutralità socialista italiana siamo padroni soltanto noi socialisti. E siccome in ogni nostro passo e in ogni nostra parola c'è una segreta aspirazione, così noi, anche nella nostra neutralità, abbiamo un segreto pensiero, ma questo non deve essere per voi più segreto, come a noi non è segreto il vostro di socialisti tedeschi. Noi vi diciamo apertamente, che compiangiamo ed onoriamo il Belgio distrutto e seguiamo trepidanti le sorti della Francia, che sul campo dell'Internazionale ha sacrificato la vita di Jaurès. In quanto ai rapporti da partito a partito, quando la pace si avvicinerà, noi cercheremo di convocare rapidamente un convegno internazionale.
.( Con queste dichiarazioni il colloquio ha avuto ter-
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