Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
LA CALATA DEI PROSSENETI
« Oh! È, proprio nel cuore di tutti l'orrore per la « vostra » guerra, e sarebbe stato necessario uno sforzo ben più grande dalla vostra parte per impedire questi orrori.
« Nel momento, ciascuno al suo posto, a ciascuno le proprie responsabilità.
« Io penso che la nazione germanica sia stata tradita essa stessa dal suo imperatore e dalla casta militare a cui voi tutti avete dato i mezzi, gli uomini e l'approvazione per esercitare il loro misfatto.
« Così non è possibile sperare che si possa arrivare ad una pace civile e democratica, fino a tanto che i vostri avranno le forze per massacrare.
« Procurate nel vostro paese, se ciò è ormai possibile, d'impedire che la guerra debba proseguire lungamente. »
Anche altri tentativi compì in Italia il Sudekum al-l'infuori dei socialisti ufficiali. D'uno di questi tentativi, ch'ebbe un'eco anche in Francia, parlava Luigi Cam-polonghi in una sua lettera da Parigi al Secolo.
« Per darvi un'idea — scriveva il Campolonghi — dei metodi seguiti dal Sudekum nell'adempimento d'una missione, non si sa bene da chi affidatagli, voglio narrarvi un incidente avvenuto in Italia fra Sudekum e Bis-solati, e che si riferisce all'ultimo contatto fra socialisti francesi e tedeschi, alla vigilia della guerra.
« Durante il suo viaggio in Italia, Sudekum fece visita anche a Bissolati, al quale si sforzò di dimostrare che, se i socialisti non avevano potuto evitare la guerra, la colpa doveva attribuirsi alla fiacchezza con cui i socialisti francesi l'avevano avversata. Secondo il Sudekum, infatti, un delegato del partito socialista tedesco, e precisamente il Mùller, si sarebbe recato a Parigi per conferire col gruppo parlamentare e con la direzione del partito socialista francese. Avendo il Miiller in un colloquio col gruppo e con la direzione proposto di votare al Reichstag tedesco ed alla Camera francese contro i crediti per la guerra, avrebbe avuto — diceva il Sudekum. raccontando la cosa a Bissolati — un'accoglien-
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I. Reggio — Storia della grande guerra d'Italia — VoJ. X.
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