Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
LA GRANDE GUERRA D'ITALIAl'Idea Nazionale. — Non è colpa sua. È stato mandato a compiere una missione impossibile, quella di avvicinare l'Italia all'Austria.
« L'Italia aveva dichiarato di non voler intervenire al fianco degli alleati, perchè le mire austriache nei Balcani ledevano i suoi interessi; il popolo italiano gridava per le vie di voler fare la guerra all'Austria, perchè essa detiene le terre italiane delle Alpi e dell'Adriatico. L'Austria tentava l'avanzata in Serbia, rifiutava persino di fare la risibile offerta del Trentino. Che argomenti portava Macchio per convincere l'Italia ad essere favorevole all'Austria? Brani di pelle dell'orso franco-inglese, l'Università a Trieste, le vittorie austro-tedesche in tutti i campi di battaglia. Sopratutto le vittorie. Più che persuaderci, i Tedeschi volevano spaventarci, riempirci di pavida ammirazione. Immaginavano l'italiano come il contadino che va per la prima volta ai fuochi d'artificio ed è intontito e spaventato dagli spari ed estasiato dalle luminosità sfolgoranti. Ma la gloria austriaca non splendette più di una candela e gli spari dei suoi cannoni furono sopraffatti troppo presto dal rombo dell'artiglieria russa...
« Gli argomenti di Macchio non hanno servito. Ha dovuto tentare di prendere la fortezza con dei mortai-retti, ed ha fatto fiasco. Adesso è venuto il 420 diplomatico e Macchio può andare a casa per motivi familiari... »
Ma il barone Macchio tornò a Roma : e vi trovò il suggello di quell'insuccesso diplomatico, che già si era delineato nei primi mesi della sua permanenza.
Nella seconda fase della sua azione, egli non fu più solo. Il mortaio diplomatico da 420, accennato dal giornale romano, stava per fare la sua apparizione in I-talia : la rappresentanza degli Imperi centrali passava al principe di Biilow...
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