Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
LA GRANDE GUERRA D'ITALIAla terra; se un popolo potesse consentire a una specie di liquidazione finale, accontentandosi di un tanto per cento del suo territorio e del suo sangue; allora l'Italia dovrebbe accodarsi umilmente all'Austria e alla Germania e nell'orgia del cataclisma europeo accettare le briciole che vuol gettarle il principe di Biilow.
« Ma se l'Italia ha interessi economici e politici e morali nelle città dell'Adriatico, i quali richiedono la sua conquista e il suo possesso; se le questioni risolte a metà si devono poi riprendere e continuare come se non fossero state risolte affatto, mentre i grandi problemi nazionali hanno bisogno di una conclusione definitiva, sulla quale, come su una base granitica, si deve costruire l'avvenire; se gli italiani irredenti hanno difeso palmo a palmo per mezzo secolo la loro nazionalità e il suo possesso territoriale, non per il gusto di parlare una lingua piuttosto che un'altra (nel qual caso l'Austria non avrebbe avuto nessun motivo di perseguitarli), ma per poter consegnare una volta alla Patria le loro montagne e i loro porti, arnesi di difesa e strumenti di predominio; se questi monti e questi porti sono indispensabili all'Italia, la offerta di Biilow non duo essere accettata, senza che si compia delitto di viltà e di tradimento verso la patria e verso i suoi destini.
« L'Italia non può dichiarare risolta o chiusa la questione adriatica, se centomila italiani nel Friuli e cento e settantamila nell'Istria sarebbero così ancora soggetti al dominio straniero e agli assalti delle plebi slave, e le terre da loro difese, per l'Italia e in nome della sua civilità e della sua storia, sarebbero così cedute definitivamente alla preponderanza dei nostri avversari, L'Italia non può dichiararsi soddisfatta, se la pianura friulana fosse aperta ancora alle irruzioni di qualunque invasore e il crinale delle sue Alpi Giulie, con le sue roccie e i suoi fortini, proteggesse ancora le ferrovie strategiche, destinate a concentrare a Gorizia italiana le truppe per l'invasione del Friuli. L'Italia non può accettare una soluzione, per la quale Pola continuerebbe ad esser irta di cannoni austriaci, pronti a fulminare le navi italiane, e le isole dell'arcipelago i-
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