Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      LA GRANDE GUERRA D'ITALIAde da molto tempo dei territorii di lingua italiana, che per essa e per la sua difesa non sono strettamente ne-cessarii, ma che all'incontro sono molto desiderati dagli elementi interventisti in Italia. Si tratta del Trentino, e forse anche di un piccolo territorio sull'Isonzo, presso Gorizia. Noi non possiamo credere che una intesa pacifica su questo punto sia impossibile. Trattative a questo proposito potrebbero aprirsi in base al paragrafo settimo dell'ancora non pubblicato trattato della Triplice che assicura, in date evenienze, all'Italia dei compensi. In tal caso, questi compensi non verrebbero dati per la neutralità-, ma in base al trattato della Triplice, pur rimanendo l'Italia neutrale. Siamo sicuri che un colloquio fra i tre uomini che dirigono la politica della Triplice, farebbe scomparire qualunque malinteso e qualunque ombra, in modo da chiarire la situazione. L'Austria, facendo un piccolo sacrifizio, dovi ebbe aiutare il governo italiano, che finora ha sempre mantenuto un contegno corretto, ma che però deve appagare le aspirazioni nazionali. Noi non dubitiamo che l'Austria farà questo sacrificio, poiché essa non vi sarebbe costretta dalla paura, ma spinta dal desiderio sincero di agevolare nel futuro una cordiale intesa fra i due alleati.
      « Dall'altra parte noi non crediamo che l'Italia metterebbe condizioni inaccettabili, incoraggiata da un segno di debolezza dell'Austria. Richieste esagerate sarebbero spiegabili nel caso che l'Italia volesse provocare una rottura delle relazioni amichevoli con le potenze centrali. »
      Dunque la voce corsa intorno ai « doni di Biilow » era autentica: e se ne precisava anzi l'ammontare....
      « Ma che cosa ci si offre? — commentava il Messaggero. — Una rettifica di frontiera, che ci assicuri il Trentino (fino al Brennero?) e Gorizia.
      « E Trieste? E Fiume? E il resto?...
      « L'Italia, ammonisce la Fanlfjurter Zeitung, non sia esagerata nelle sue richieste. Ma è notorio che noi non potremo ben chiudere le nostre porte al nord, se non saremo protetti dalla catena del Brennero. E non
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 10. La calata dei prosseneti (Gli inviati straordinari)
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 181

   

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