Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      LA GRANDE GUERRA D'ITALIArosimili, anzi come probabili. Temiamo assai che, su questa via, badando più agli uomini che alle cose, si corra il rischio di dare vita a pericolose illusioni... »
      Le considerazioni di politica interna, parlamentare, personale, avevano infatti preso la mano a quelle di politica internazionale. Suonava alta la voce del passato, che voleva dire responsabilità, e non taceva quella che mirava all'avvenire, e significava aspirazione al potere.
      Fino dal novembre s'era svolta fra un giornale di Roma e un giornale di Torino una polemica intorno alle responsabilità della nostra impreparazione militare. Il giornale di Roma faceva risalire al Ministero Gio-litti, alla sua' lunga noncuranza, alla sua insincerità finanziaria, alla sua sperperatrice condotta della guerra libica, la causa della disorganizzazione dell'esercito. Il giornale di Torino, per converso, asseriva che, poco prima della sua caduta, il Ministero Giolitti avrebbe approntato, d'accordo col defunto capo dello Stato Maggiore generale Pollio, un piano di totale riorganizzazione dell'esercito, che avrebbe poi costituito la base del noto programma dei 600 milioni, invano proposto al-l'on. Salandra dal generale Porro.
      Quindi, non è vero, diceva il giornale torinese, che le responsabilità dell'impreparazione siano da addebitarsi a Giolitti, Spingardi e Tedesco; al contrario, esse vanno attribuite ai loro successori, Salandra, Grandi e Rubini, che concordarono quella tal riduzione del 60 per cento sul programma Porro...
      « Questa polemica giornalistica — commentava allora Vìdea Nazionale — non è che il preludio di un contrasto, ancora latente, che peraltro potrebbe delinearsi assai aspramente nella discussione parlamentare. Anzi, il Presidente del Consiglio è già stato avvertito : se egli arrisch'erà, nelle sue dichiarazioni, qualche allusione alle asserite responsabilità dei predecessori, questi sapranno come regolarsi.
      « Gò non significa che i così detti giolittiani puri (tale è l'aggettivo col quale vengono qualificati) siano per votare contro l'indirizzo neutralista della politica go-
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 10. La calata dei prosseneti (Gli inviati straordinari)
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 181

   

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