Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      LA GRANDE GUERRA D'ITALIAna e parte in mala fede, si formano le leggende. Ora, due tendono a formarsi : una, di pretesi miei rapporti col principe di Biilow, l'altra, l'opinione che mi si attribuisce che si debba mantenere in modo assoluto la neutralità, in qualunque caso.
      « Conosco il principe di Biilow da molti anni, ho grande stima del suo ingegno e del suo carattere, l'ho sempre trovato amico dell'Italia, beninteso mettendo sempre in prima linea il suo paese, come è suo dovere.
      « Egli, quando era a Roma come semplice privato, veniva spesso a visitarmi. Ora che venne a Roma come ambasciatore, lo incontrai per caso in piazza del Tritone; mi disse che voleva venirmi a trovare; gli risposi che, essendo io un disoccupato, sarei andato da lui, e così feci l'indomani. Si parlò in modo affatto accademico dei grandi avvenimenti, ma mi guardai bene dall'entrare nell'argomento del 'contegno che debba tenere l'Italia. Avrei mancato al mio dovere, nè egli entrò in tale argomento, perchè è uomo che non viene mai meno alle convenienze.
      « Alcuni giorni dopo, venne a restituirmi la visita; io non ero in casa, mi lasciò una carta di visita, e non lo vidi più, essendo io partito da Roma.
      « La mia adesione al partito della neutralità assoluta : altra leggenda.
      « Certo io considero la guerra non come una fortuna, ma come una disgrazia, la quale si deve affrontare solo quando sia necessario per l'onore o per i grandi interessi del paese.
      « Non credo sia lecito portare il paese alla guerra per un sentimentalismo verso altri popoli. Per sentimento, ognuno può gettare la propria vita, non quella del proprio paese. Ma quando necessario, non esiterei ad affrontare la guerra, e l'ho provato.
      « Potrebbe essere, e non apparirebbe improbabile, che nelle attuali condizioni dell'Europa, parecchio possa ottenersi senza una guerra; ma su di ciò chi non è al governo, non ha elementi per un giudizio completo.
      « Quanto alle voci di cospirazioni e di crisi, non le credo possibili. Ho appoggiato ed appoggio il Go-
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 10. La calata dei prosseneti (Gli inviati straordinari)
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 181

   

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