Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
LA CALATA DEI PROSSENETIgiungere la propria meta. Opera con piena cognizione di causa, e tutelerà con qualunque mezzo ed a qualunque costo i propri interessi, sia adriatici, sia mediterranei. »
Erano parole di significato sufficientemente chiaro; e la pubblica opinione non mancò di tenerne conto.
L'interesse ardente con cui si seguivano le misteriose trattative, andò un po' alla volta orientandosi verso la supposizione che gli accordi con gli Imperi Centrali sarebbero stati impossibili. E nella seconda metà di a-prile questa persuasione prese corpo in notiz e che furono fatte circolare con insistenza : si affermava che il principe di Biilow, visto il fallimento della sua missione, trattasse col Principe di Camporeale, suo cognato, la cessione di Villa Malta.
« In sostanza — scriveva il Giornale d'Italia — si ragionava nel seguente modo : se il principe di Biilow, che conduce le trattative famose quanto misteriose col Governo italiano per conto dell'Austria e della Germania, ha ritenuto opportuno di addivenire alla cessione della sua magnifica e deliziosa villa romana, è ben segno che l'intervento dell'Italia è ormai certo ed imminente. »
Ma poi il giornale smentiva la voce della cessione della villa. E smentiva pure un'altra notizia, secondo la quale il barone Macchio avrebbe fatto partire per Vienna la sua famiglia e le sue carte.
Notizie e smentite s'inseguivano jn quei giorni con rapido ritmo. Dopo le informazioni relative ai due ambasciatori, corse fulminea la notizia di un episodio, di cui era stato protagonista il senatore Duca Carafa d'An-dria : e fu pure seguita da una smentita, che però verteva soltanto su qualche particolare e non infirmava la fondamentale verità del fatto.
E il fatto, secondo la versione che ne dava il Messaggero, sarebbe stato questo :
Il senatore Carafa d'Andria, frequentatore di casa
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