Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
LA CALATA DEI PROSSENETI„
sioni è però prevalso il giusto convincimento che il Re e a ministri non si muovono da Roma per la gravità della situazione internazionale, la quale non consente nel momento attuale ai ministri, nessuno escluso, di lasciare Roma, quando più fervono le conversazioni diplomatiche, alle quali prende parte il Presidente del Consiglio, e che non potrebbero esser trascurate dal Re, che ne è informato di ora in ora, per tre giorni, poiché tanto sarebbe dovuta durare l'assenza del Sovrano per assistere alle cerimonie di Quarto e di Pavia. » La Tribuna, a sua volta, scriveva : « Noi non abbiamo nessun segreto da rivelare; crediamo però di poter dire con sicurezza, che la decisione presa stamane dal Consiglio dei ministri riguardo alla cerimonia di Quarto, non indica per sè il menomo mutamento nella situazione. È una decisione che risponde a complesse ragioni ed anche a semplici convenienze politiche e diplomatiche; e crediamo di non errare affermando che quella data dal comunicato ufficiale, cioè della necessità che in un momento quale il presente nessun ministro si muova dalla Capitale, è forse la più positiva e fondamentale. Basta avere seguito l'intenso lavoro che si intreccia ormai da parecchi giorni, dal mattino fino a tarda sera, fra la Presidenza del Consiglio, il ministro degli Esteri e le ambasciate straniere, per esserne convinti. »
L'Idea Nazionale dichiarava :
« Possiamo attestare che dal comunicato governativo non hanno ragione di trarre nessuna deduzione per loro favorevole i signori neutralisti d'ogni genere e specie. Traendone qualcuna, come fanno, col solito tenore con cui hanno anche troppo garantito, sin qui, sul buon successo delle trattative italo-austriache in corso, nel nome di Bùlow o di Giolitti, non riescono se non a mostrare la loro impenitenza, la loro concupiscenza di avere causa vinta, che poi sarebbe la causa italiana completamente perduta. Si disilludano i neutralisti una buona volta, e aspettino. »
Il Messaggero raccoglieva l'ipotesi, corsa fra tante altre, che si fosse voluto attenuare la portata della ma-
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