Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
LA GRANDE GUERRA D'ITALIAcontro la guerra in seno alla deputazione politica, trae la sua origine da troppi bassi motivi, e si svolge con troppo misere mani e si propone troppo fatui scopi per poter esercitare la minima influenza sull'opera del Governo responsabile e conscio. »
Il Corriere della Sera, a sua volta, affermava che si era di fronte ad un movimento il quale mirava certamente ad allargarsi. E il Giornale d'Italia scriveva:
« Raccogliamo solamente, perchè data e confermata in modo esplicito da un deputato giolittiano assai noto e autorevole, la notizia che l'arrivo dell'on. Giolitti a Roma abbia questo preciso scopo : di fare una riunione di deputati alla Camera per una discussione, circa la guerra. La riunione sarebbe presieduta dallo stesso on. Giolitti. E si può ben comprendere — dati i suoi criteri e le sue idee — quale significazione avrebbe. Sarebbe, insomma, una nuova edizione dell'adunanza della Sala Rossa, di non lontana e non felice memoria. E non si trattava — allora — di politica estera e di problemi nazionali!
« Noi abbiamo detto di rifiutarci ancora di credere a questa voce. Che la riunione sia stata pensata e preparata dagli amici dell'on. Giolitti più inquieti e certo non più autorevoli, può darsi; ma non è ammissibile che l'on. Giolitti — cioè un ex-Presidente del Consiglio, che deve sentire la responsabilità politica in un'ora così grave — si presti a una manifestazione della quale ognuno vede la inopportunità. Perchè è indubbiamente inopportuno e dannoso tutto quanto può intralciare o turbare l'opera del governo, che ha chiara coscienza di tutta la responsabilità sua e che già ebbe dalla Camera ripetuti voti di fiducia per l'ardua opera alla quale si è accinto e alla quale attende con alto spirito di patriottismo.
« Il governo, che mediante un lungo, scrupoloso e metodico lavoro ininterrotto, per dieci mesi, è in possesso di tutti gli elementi di giudizio del vasto e complicato problema internazionale di cui l'Italia è solo una parte, deve essere lasciato libero nella sua azione, ispi-
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