Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      LA GRANDE GUERRA D'ITALIAGiolitti, appena tornato, aveva iniziato i colloqui coi suoi aderenti più in vista : era evidente che un'azione importante si preparava nel campo giolittiano.
      Il Giornale d'Italia scriveva :
      « Per alcuni giorni i corridoi di Montecitorio risuonano di singhiozzi di questo genere : « Bisogna far venire Giolitti a Roma! Si fa la guerra e non si sente il parere di Giolitti! Anche la Corona ha messo da parte Giolitti! Ci si lascia al buio! » Lo sfruttamento del duce assente per tentare una manovretta parlamentare contro il Ministero, assume in pochi giorni proporzioni fantastiche. E, viceversa, Giolitti se ne sta tranquillo in Piemonte. Egli — che, molto più dei suoi adepti, conosce la responsabilità e i doveri di governo — non crede affatto opportuno nè necessario di allarmarsi, sapendo che le sorti del Paese sono in buone mani! Ma
      10 sfruttamento di Giolitti prosegue : si tenta una riunione parlamentare, si invoca che Giolitti venga a presiederla, si folleggia di Commissione da mandare al presidente del Consiglio. E tutto questo sempre nel nome di Giolitti assente.
      « Un bel giorno si sparge la voce che Giolitti sta per arrivare a Roma; istantaneamente il palloncino comincia a sgonfiarsi. L'indomani gli irrequieti si precipitano a casa del duce; ma quei pochi che sono ricevuti, apprendono che egli non è affatto disposto a prestarsi personalmente allo sfruttamento, che in sua assenza si è fatto del suo nome.
      (( L'on. Giolitti non è nè uno degli inconsolabili orbati del potere, nè un frondista, nè un dimentico della estrema gravità dell'ora che volge. Egli ha governato una dozzina d'anni l'Italia; è «cugino» di Sua Maestà
      11 Re, conosce a fondo la politica internazionale, sa che bisogna assolutamente realizzare le aspirazioni nazionali, sa sopra tutto che sarebbe antipatriottico dare mano forte allo straniero col quale il governo lotta energicamente sul terreno diplomatico per il buon diritto d'Italia. Egli è, insomma, un « responsabile ». Sicché a-dunque, gli adepti taceranno, poiché il duce non potrà
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 10. La calata dei prosseneti (Gli inviati straordinari)
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 181

   

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