Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      LA GRANDE GUERRA D'ITALIAnunzia alla nostra integrazione nazionale, al possesso di confini che ci permettano di essere per l'avvenire pacifici con dignità, alla liberazione dell'Adriatico nostro, da una supremazia nemica — essenzialmente ed immo-dificabilmente nemica — che ci fa apparir oggi del tutto estranei e sempre pericolanti nel mare che più segue da presso il nostro respiro.
      « Ma non vogliamo far finta d'ignorare il vero e proprio vantaggio che i giornali tedeschi intendono : il vantaggio di assicurarci forse il perdono, forse anche la protezione, della Germania per la nostra neutralità. I giornali tedeschi sono certo in buona fede (e noi ammiriamo il loro patriottico ottimismo) quando s'immaginano che la guerra dovrà comunque finire col trionfo degli Imperi centrali e che le assise della pace saranno una specie di giudizio universale, in cui i reprobi saranno messi alla sinistra del Padre. Alla sinistra del Padre, conosceremo la « grave sventura », esperimenteremo <( la rovina dell'avvenire » che i profeti delle gazzette alemanne ci presagiscono. Ma noi non conosciamo sventura più grave di quella di un Paese che si rassegna, per viltà, a considerare i suoi vincoli di alleato come legami di servitù; non sappiamo concepire la rovina di una nazione altrimenti che come la proclamazione della propria incapacità a far Valere i diritti che sono la spina dorsale della sua storia, cioè del suo organismo vitale.
      « I giornali tedeschi non vogliono riconoscere (e questa riluttanza, del resto, si spiega con le dure necessità dell'ora) che essa, la Germania, è responsabile di quel che è accaduto e di quel che accadrà, per la sua posizione tra noi e l'Austria. Essa, congiurando con l'Austria a sovvertire la pace europea, e tenendoci lontani dal segreto che doveva generare la presente catastrofe, ha permesso che fossero disconosciuti i nostri diritti d'alleati, fidando sulla nostra timidità da vassalli per credere che noi non ci saremmo perciò sentiti liberi da ogni obbligo. Essa in questo momento non sa che proporci un accordo con l'Austria, che non sarebbe soltanto un nuovo sacrificio materiale, il più gra-
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 10. La calata dei prosseneti (Gli inviati straordinari)
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 181

   

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