Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
LA GRAND'E GUERRA D'ITALIAbraccio forte, tutti avrebbero voltata la faccia al vile complice della sopraffazione e della tirannia; ma se anche si fosse voluto, chi avrebbe potuto?
Ora, a sostenere l'obbligo di mantener fede al trattato, è indispensabile dimostrare che l'Austria, dopo la vittoria, avrebbe consentito di dividerne i frutti con noi, così in Oriente come nell'Adriatico; che avrebbe, cioè, divisa con noi quell'influenza che ci ha conteso sempre, sino ad attraversarci sempre il passo in Alba nia, sino ad aiutare con tutti i mezzi la Turchia nella guerra libica, sino a minacciarci di aggressione quando ci vide impigliati in quella guerra. La vittoria l'avrebbe resa munifica e liberale verso di noi, proprio quando i due Imperi centrali avrebbero fatto la guerra ne,r sbarazzarsi di tutti i concorrenti nella conquista dell'impero commerciale, coloniale, marittimo, economico!
La tesi era inoppugnabile; tuttavia più di uno diceva.: « Bisognava pensarci prima; chi ha firmato deve accettare anche la conseguenza dei propri errori ».
Era come se uno dicesse che esistono contratti nei quali uno dei contraenti sia obbligato a mantenere il proprio impegno, mentre l'altro non ha tale dovere; o che un trattato sia da ritenersi un capestro; oppure che possa vigere un'obbligazione etico-giuridica sulla previsione della malafede contrattuale.
Se è innegabile che l'Italia ha contratta l'alleanza con gì' Imperi centrali a fini difensivi, per mantenere l'equilibrio in Europa, per salvaguardare le proprie a-spirazioni in Oriente, nell'Adriatico, nel Mediterraneo, tutto si deve restringere a dimostrare che la guerra, alla quale s'invitava inopinatamente l'Italia, non era fatta per minacciare e compromettere irreparabilmente queste finalità e queste aspirazioni, le quali anzi ne sarebbero state favorite. Che se evidentemente è chiaro e patente invece il contrario, resta dimostrato che gli Imperi centrali non mantenevano, volendo e movendo una guerra che aveva aperte mire sui Balcani e sull'Adriatico, la loro parte d'impegni verso l'Italia, e che conseguentemente, secondo ogni legge ed ogni logica, l'Italia non era tenuta a mantenere il proprio corrispettivo di onere.
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