Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      LA GRAND'E GUERRA D'ITALIAimpotente allo scempio dei suoi diritti, dei suoi interessi, del suo avvenire. Considerato che nel piano strategico la guerra non doveva durare più di qualche mese, bastava che l'Italia non avesse il tempo di armarsi peT opporsi al proditorio attentato.
      Tutte queste considerazioni sono più che bastevo-li a dimostrare quanto errassero coloro che nei primordi avrebbero voluto vedere l'Italia scendere in campo al fianco degli Imperi centrali, considerandola obbligata a farlo per effetto dell'alleanza. E si noti che tali considerazioni erano alla portata di tutti anche al tempo in cui le clausole del trattato erano ancor tutte celate sotto il più opaco segreto diplomatico e il Libro Verde non aveva ancora chiarito i diritti che derivavano a noi dal famoso articolo VII relativo ai compensi in caso di alterato statu quo balcanico.
      Una prova notabile del delicato senso giuridico del nostro popolo — scrive Giorgio Del Vecchio — si ebbe nell'ansia vigile e trepida colla quale non solo i colti italiani, ma anche i semplici e indotti attendevano di conoscere il tenore del misterioso trattato della Triplice Alleanza, dubitando che esso non costituisse per avventura un legame, dal quale non fossimo sciolti ne ci potessimo sciogliere senza scapito dell'onore.
      Questo sentimento di dubbio fu vinto, come è stato detto, in molti, per effetto delle considerazioni che si presentavano spontanee; in altri perdurò fino alla pubblicazione degli atti diplomatici : in questi e in anelli formò la base precipua di quella tendenza fondamentalmente favorevole agli Imperi centrali, che fu chiamata neutralismo.
      Comunque, dichiarata la neutralità, anche coloro che la consideravano inadeguata a compiere il nostro dovere d'alleati, si unirono agli altri per sostenere che quanto meno si dovesse restar neutrali fino alla fine. Infatti l'eventualità di parteggiare con le armi per gli Imperi centrali, non tardò a dimostrarsi assolutamente impossibile, dato lo spirito prevalente nel paese; ed anche i più caldi triplicisti dovettero accontentarsi di met-
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 11. La tesi neutralista
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 161

   

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