Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
LA GRANDE GUERRA D'ITALIAtal ferita che nessuna, per quanto ingegnosa, medicatura di immediato soccorso poteva rimarginare. Giuste aspirazioni sono quelle che furono enunciate, ma eluse dalla infausta guerra del 1866 e confinate tra i suoi ricordi ed i suoi rimorsi, dalla politica che Destra e Sinistra si palleggiarono per quarant'anni. Cioè non le .rettifiche dei confini, delle quali si è equivocamente susur-rato in questi giorni, o in preludio di irrisorie offerte concrete o solo per mefistofelica strategia temporeggiatrice.
« Le giuste aspirazioni si appuntano non verso limitate, per quanto a noi care zone di territorio, accrescendosi delle quali nessun problema di civilità, di sentimento, di riconoscenza italiana, di difesa militare, di economia nazionale, di politica europea, risolverebbe l'Italia.
« Reintegrate nel territorio nazionale, esse non ristabilirebbero nè la sicurezza dei confini che solo potrà portare al disgravio degli oneri di guerra, nè il dominio del mare che solo può assicurare la grande corrente dei traffici, nè la difesa dell'italianità miracolosamente serbata per noi contro la progressiva spietata erosione di essa, e che correrebbe alla distruzione immancabile, nè l'allargarsi della influenza italiana nel mondo, condizionata all' assicurazione di tutte le nostre posizioni naturali e necessarie in Adriatico.
« Tutto ciò che di terra nostra e di nostro avvenire fosse barattato o abbandonato in quest'ora, sarebbe rinunciato per sempre; e ciò può ben stare nel raggio delle aspirazioni d'un grande ambasciatore tedesco proponetesi di far deviare l'Italia dalla ferrea strada che gli avvenimenti le hanno insegnata, ma non potrebbe, se non per crudele ironia, formar sostanza alla formula delle giuste aspirazioni italiane.
« E i legittimi nostri interessi sono quelli che pazientemente e faticosamente ci siamo creati nel prossimo Oriente e nel mare Mediterraneo, e i nuovi che le trasformazioni nell'assetto dei continenti che sarà il risultato della grande guerra andranno a creare per noi, non per essere distrutti nella medesima ora. E questi interessi noi vedemmo levarsi in diuturno conflitto, nel-
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