Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      LA GRAND'E GUERRA D'ITALIAproclamare i suoi diritti ed affermare, senza esitazioni e senza reticenze, la sua possente volontà di rivendicazione.
      « È strano, per non dire incomprensibile, che, mentre per la conquista della Libia, che, pur racchiudendo le mutilate classiche vestigia della grandezza e della civiltà romana, non era terra veramente nostra, l'entusiasmo più vivo accendeva l'animo del popolo, rasentando talvolta il delirio, oggi l'idea di una guerra veramente. nazionale viene accolta con certa diffidenza seppur non con ostilità : il non rinnovarsi di quegli entusiasmi non costituisce un titolo di onore per il popolo italiano, oggi che si tratta di riavere quanto per diritto ci appartiene, e di stendere la mano fraterna ai connazionali che da lungo tempo soffrono ed attendono, sotto l'ombra delle forche imperiali, anelando di vedere la bandiera d'Italia sventolante nel sole della vittoria e della libertà sulle conquistate cime delle Alpi nostre; oggi che si tratta di raccogliere quel grido di dolore che già sentirono i governanti d'Italia per le altre regioni della patria.
      « Si è, nell'umiliante stato di neutralismo, coltivato segretamente il sentimento della paura, e, invece di far sentire la necessità di concorrere a spezzare la maledetta iforza teutonica che, come una spada di Damocle, è sospesa minacciosa sulla libertà dei popoli e sulla civiltà latina, si è insegnata al Paese la tortuosa via delle tergiversazioni e delle incertezze : al di sopra del concetto supremo di indipendenza e di redenzione, per il quale tante superbe pagine sono state scritte dall'Italia nella storia degli uomini, si è posta la tribuna, da cui facili apostoli fanno predicazione di viltà, ovattandola sotto comode teoriche umanitarie di utopistiche fratellanze universali.
      « Comprendo che il Principe di Biilow vigili sugli interessi del suo impero, ma noi non dobbiamo rinunziare a tutelare gl'interessi nostri.
      « Non è, poi, a dirsi quale risultato si ricavi da questa propaganda di soggezione alla Germania clhe le talpe impastate di paura van facendo per i giornali e
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 11. La tesi neutralista
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 161

   

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