Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      LA GRAND'E GUERRA D'ITALIAgiuridico rescindibili, non si è trovato in Italia un uomo politico che volesse assumersi col governo la responsabilità di toccarli. »
      Il direttore Malagodi rispondeva affermando di non voler uscire dal riserbo che s'era imposto.
      « E ciò — soggiungeva — per due rispetti. Primo, nel rispetto degli uomini politici responsabili del Governo, i quali, nei limiti che essi consideravano giusto e conveniente per gli alti interessi nazionali a loro affidati, si tennero al corrente delle cose, e ci espressero sempre il loro apprezzamento e la loro gratitudine per l'appoggio leale e indipendente che il nostro giornale dava loro nella difficile opera in cui erano impegnati; secondo, nei riguardi di nostri egregi colleghi di altri giornali, che in amichevoli conversazioni ci espressero le loro incertezze, i loro dubbi, le loro angosce di fronte ai formidabili dilemmi della situazione ed alle loro diverse soluzioni neutraliste o interventiste. Nè questo, d'altra parte, diciamo a loro diminuzione, che anzi questi dubbi e queste ansie della coscienza politica, quando si tratta delle sorti supreme della patria, sono titolo d'onore, qualunque sia la decisione che si prenda poi.
      « Quanto poi alle cosidette « nostre tentate difese dell'on. Giolitti », gli accusatori sono ancora fuori di strada. Noi non abbiamo bisogno di tentare difese, avendo la più assoluta fiducia, non nella infallibilità, ma nella buona fede e nel patriottismo dell'uomo... »
      Un fatto che contribuiva al disorientamento di una parte della pubblica opinione era questo : che la dichiarazione di neutralità implicava la condanna del contegno tenuto verso di noi dagli alleati che avevano provocato il conflitto; eppure l'alleanza continuava ad essere in vigore.
      « Noi non abbiamo partecipato alla guerra — scriveva Guido Celli — perchè la Triplice Alleanza aveva, nell'equilibrio degli aggruppamenti europei, una funzione difensiva, e quindi eminentemente pacifica, la quale poteva mutar carattere solo quando una delle potenze
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 11. La tesi neutralista
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 161

   

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