Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      LA GRAND'E GUERRA D'ITALIAnon tanto per il timore che ella possa, muovendosi, compromettere gl'interessi propri, quanto per il timore che ella possa giovare agli interessi altrui.
      « La loro divisa è : non per la Francia, nè per la Germania, e nemmeno per l'Europa, che non esiste, ma per l'Italia, per l'Italia solamente! Essi non .sono quindi per l'intervento, che gioverebbe alla Francia, e non sono per la neutralità, che gioverebbe alla Germania. Teoricamente, da veri supernazionalisti, essi sono « al di là » della guerra e della neutralità; praticamente però, siccome la neutralità è uno stato di fatto negativo che si confonde con l'immobilità e l'impotenza, sia pure per eccesso d'amore, essi finiscono per accettare la neutralità. »
      Un' altra categoria di neutralisti veniva classificata da Giovanni Papini.
      « Le classi pacifiche a tutti i costi — egli scriveva — per calcoli, per interessi e per timori, son quelle che non dicon nulla, che non si pronunziano, che'non fan no propaganda, che non gridano, ma che lavorano nel l'ombra, con tutti i mezzi potenti che hanno a portata di mano, per impedire che l'Italia si muova, confortando la scema coscienza colla mercantile speranza ohe da ultimo si potrà arraffare qualche pezzo di terra senza a-ver fatto parlare il cannone. Queste classi — che hanno i loro rappresentanti taciti e influenti in parlamento, al governo, nella burocrazia, nella stampa, nella banca e nell'industria — son quelle che veramente contano perchè son quèlle che agiscono e impediscono d'agire mentre gli altri — noi stessi, gl'ingenui — discutono, parlano, teorizzano e si riscaldano.
      « Queste classi vogliono che si prepari l'esercito, perchè le industrie protette guadagnino e perchè anche l'opinione abbia un po' di sicurezza e di speranza; sopportano le polemiche e gli sfoghi contro l'Austria dm dare un po' di soddisfazione ai più agitati, ma sotto sotto lavorano per la Germania e d'accordo colla Germania; fingono di non aver preferenze per gli uni e per gli altri combattenti, ma screditano in tutti i modi la poli-
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 11. La tesi neutralista
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 161

   

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