Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
LA TESI NEUTRALISTAtica cosiddetta « sentimentale », cioè quella favorevole all'intervento e agli alleati. Queste classi composte di borghesi agiati, di mercanti arricchiti, di parlamentari senz'anima, di ambiziosi senza direzione, di finanzieri scaltri, d'industriali di vista corta, di avvocati e procuratori d'interessi consorteschi e stranieri, sono le vere dighe che finora hanno impedito Eli capi responsabili di seguire la strada che la storia, la ragione, l'interesse nazionale ed umano ci segnano ».
Queste classi, secondo il Rapini, erano rappresentate ed impersonate da un uomo : Giovanni Giolitti.
Altri cercavano nuovi strati di neutralisti ed cimici degli Imperi centrali tra gli alti funzionari dello Stato.
« Il germanofilismo — scriveva l'on. Ivanoe Bono-mi — ha anche radici salde e intatte non solo nel Senato, popolato di adoratori della forza tedesca; non solo nella Camera, che contiene centinaia di deputati ben lieti di trovare un qualche accomodamento che concilii la pace con una lustra di rivendicazioni nazionali, ma in molta parte dell' alta burocrazia, dell' alta finanza, della grande industria, del grande commercio e in quella atmosfera spirituale che sta intorno alle alte cariche dello Stato.
« Nè la cosa può recare sorpresa. Dobbiamo ricordare che noi siamo stati per oltre un trentennio alleati degli imperi centrali e che la forza di inerzia non è soltanto un elemento della meccanica, ma è anche un fattore importante, sebbene non sempre utile della vita dello Stato.
« Ora è sopra questa forza di inerzia che i germa-nofili possono contare. Essi, con la lusinga del « parecchio », sperano di conciliare le aspirazioni nazionali, che sono ormai una forza incoercibile, e la devozione alla nostra trentennale alleanza che dal loro sogno dovrebbe uscire più salda e più intima da questa immane bufera. Così essi si propongono, non solo di impedire che l'Italia si orienti verso la Triplice Intesa, non solo di scavare un nuovo solco invarcabile fra noi e la Francia, che resta sempre la loro segreta nemica, ma anche
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