Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      LA GRAND'E GUERRA D'ITALIAmono la gran guerra europea per distillarne un concet-tuzzo di politica interna o di mondanità diplomatica?
      « Troppo poco, miei cari, troppo poco! »
      Enrico Corradini trovò che c'erano anche i neutralisti panimperialisti...
      «Una sezione di neutralisti — egli affermava — tenta di far naufragare il programma delle « giuste a-spirazioni », per cui si dovrebbe far la guerra all'Austria e alla Germania, che è possibile, in un programma di imperialismo mondiale per cui si dovrebbe far la guerra a tutto il mondo, il che è impossibile. Riconosciuta questa impossibilità, si deve rinunziare a quella possibilità; non potendo ottenere tutto, non si deve ottenere parte, per non far privilegi, ne in favore di una categoria di nostri interessi piuttosto che di un'altra, ne in danno d'una categoria di concorrenti nostri piuttosto che di un'altra. È un ragionamento ohe sarebbe tutto una pura sciocchezza, se non fosse tutto un impuro e-spediente. Si tenta di neutralizzare i mezzi di fare qualcosa, avanzando l'impossibilità di fare tutto. »
      V'erano poi, secondo lo stesso scrittore, i neutralisti irredentisti. Scriveva il Corradini :
      « Un'altra sezione di neutralisti, alla quale appartiene il Corriere d'Italia, tenta di far naufragare il programma, se non dei fini, le « giuste aspirazioni », dei mezzi, uscire dalla neutralità, lasciando al governo « il compito di decidere », perchè spera che al governo prevalga lo stesso proposito suo, di caldeggiare, sì, fino ad un certo punto, le « giuste aspirazioni », ma di schivare, a ogni costo, il mezzo, la guerra. La sopraddetta sezione opta ancora per le trattative italo-austriache. Quando poi il governo fosse riuscito a cavarne ben poco costrutto, essa sarebbe sempre contenta : doppiamente contenta, e perchè per conto suo sarebbe riuscita a sfoggiare tutto il suo « patriottismo » (aspiriamo anche noi a Trento, Trieste e la Dalmazia!), e perchè la colpa della diminuzione del costrutto (abbiamo ottenuto il vescovado di Trento soltanto!) andrebbe al « solo responsabile », il governo. E in ogni modo si sarebbe
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 11. La tesi neutralista
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 161

   

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