Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
LA GRAND'E GUERRA D'ITALIAdazioni, è nemica della patria; sanno che la guerra attuale è una delle guerre più mostruose che siano mai state combattute, e sanno che gl'Imperi centrali hanno aspirazioni e tendenze e interessi che non collimano con le nostre aspirazioni e con i nostri interessi; hanno, come essi dicono, il culto degl'ideali nazionali ed hanno sempre versato e verseranno sempre abbondantissime lagrime di commozione nelle solennità patriottiche ufficialmente celebrate; e, quel che più importa, hanno sempre ostentato un disprezzo profondo per tutti i democratici perchè questi sciagurati sarebbero stati e sarebbero rei di scarso idealismo e di troppo materialismo.
«Ma non vogliono oggi la guerra, sono neutrali! Hanno paura della Francia repubblicana, dell'imperialismo inglese, dell'avanzarsi dello slavismo, dello sfasciarsi dell'Austria e della Turchia; vedono nemici e pericoli da per tutto, meno che nelle due alleate, sospettano agguati massonici, antidinastici, plebei; temono per l'avvenire della cultura, per la filosofia di Kant, per il culto di Goethe, per le sorti della filologia classica, della papirologia, della lessicografia, e credono che la neutralità italiana serva d'incenso e di candele a codesti venerandi numi teutonici. Qualche dotto, infine, dilettante in mondanità, pare che abbia scoperto che le donne germaniche sono incomparabilmente migliori delle altre; e qualche altro pare abbia scoperto che i critici e i giornalisti tedeschi sono meno irriverenti e più servizievoli dei critici e dei giornalisti latini.
« Oh la scienza! Noi credevamo che essa fosse luce e fuoco delle anime, ausiliatrice dei deboli, assertri-ce eterna di giustizia e di equità, fiera nelle inappellabili sentenze contro i violenti e gli spergiuri, incorruttibile e serena, senza macchia e senza paura; e, invece, ci accorgiamo che essa consiste in una somma di cognizioni disorganiche, in un complesso di formule rigide meccanicamente congegnate, lontane dalla vita, avulse dalla realtà : un vocabolario mediocre, non la più feconda opera del pensiero umano. E ci domandiamo con amarezza infinita come mai la terra sacra all'Alighieri
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