Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
LA GRAND'E GUERRA D'ITALIApersistente delle due parti fino a che, quasi al di là di o-gni termine umano, la guerra si esaurisca per fatale ed inesorabile logica delle cose.
L'oratore fece poi una invocazione perchè questo non si verificasse, perchè l'Italia intervenisse un giorno non gettando la sua spada sulla bilancia, ma impedendo con una potente suggestione pacifica il trasformarsi dell'antico continente a nostro danno. L'Austria, eBalcani e nell'Adriatico, è vero, ma è assai più vero, anzi è indiscutibile che lo schiacciante trionfo della Triplice Intesa sugli imperi centrali significherebbe l'Adriatico un mare slavo e il Mediterraneo un lago francese ed inglese.
L'oratore disse quindi che il colpo di grazia ai suoi antichi alleati non dovrebbe essere dato dall'Italia : si trattava di ragioni di decenza morale e di giustizia politica. La nostra neutralità, soggiunse, ha reso alla Triplice Intesa un servigio già da tutti riconosciuto.
Il senatore Barzellotti giudicò poi la guerra come un'extrema ratio contro qualche fatto che, violando i nostri interessi nazionali, avesse tolto all' intervento il carattere di una aggressione. Solo in questo caso, aggiunse, potrebbe scendere l'Italia in campo per la parte opposta a quella dei suoi antichi alleati.
Ricordò come autorevolmente si fossero pronunciati uomini e gruppi parlamentari contro la guerra non legittimata da necessità imperiosa di fatti. Ma più autorevole di qualsiasi voce di partiti — egli concluse — in contrasto con gli urli di minoranze partigiane, con la insincerità, voluta o no, di molta, di troppa parte della stampa, è il silenzio del paese e del popolo che lavora e non parteggia, massime nelle campagne. Il silenzio del poDolo cui i politicanti da niazza danno solo parole per chiedere in compenso sangue...
« Per il Barzellotti e compagni — gli rispose Enrico Corradini — una sola tesi resterebbe, seria e onesta : dimostrare a sè stessi e a noi che la guerra non è necessaria, che la guerra non conviene. Ma allora, dovrebbero portare altre ragioni e soprattutto portare ragioni.
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