Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
LA TESI NEUTRALISTANon ripetere : « volere la guerra potrebbe voler dire gettare il paese in un ignoto pauroso ». Che ignoto, se la guerra è necessaria? Non ripetere : « non vogliamo la guerra, perchè la vogliono gli antimilitaristi ».
« Che antimilitaristi, se i più veri e peggiori antimilitaristi siete voi che sopprimete la funzione naturale dell'esercito quando è necessaria, parassiti delle altre sue funzioni accessorie per il vostro meno inquieto vivere e la vostra rettorica commemorativa? Non ri^tete questo, seguitiamo, e non riconoscete, come è vero, che « è innegabile la gravità della entrata in guerra della Turchia a fianco dei due imperi centrali, come ne sono segni evidenti la guerra santa che minaccia anche le nostre colonie e il recente incidente di Hodeida », per concluderne che « la nostra uscita dalla neutralità significherebbe impegnare due grosse guerre per terra e per mare ».
« Che due guerre, quando la guerra è necessaria? E non sono forse le stesse due guerre che combattono la Francia, l'Inghilterra, la Germania, di cui tanto si ammira « l'eroismo », quando si predica la viltà dell'Italia? È forse questo l'argomento che prova, l'argomento della viltà nazionale? Disgraziati! E la Serbia? »
E il Messaggero scriveva :
« Unica « nota stonata » parve il discorso dell'on. Barzellotti : in cui 1' abito delle meditazioni filosofiche sembra aver addormentato, se non addirittura sor>ores-so, il senso della realtà storica, viva e presente. E sopratutto. non ci sembra degno dell'ingepno e della coltura dell'uomo l'argomento ch'egli ha addotto per combattere la prooas'anda intervenzion'sta, in "uanto non si è peritato di affermare che i fautori della guerra sono quelli che sperano di trarne giovamento Der sovvertir le basi del nostro ordinamento interno e rovesciare le istituzioni ».
Molti furono i professori d'università che affermarono nei giornali le loro propensioni neutraliste e cercarono di giustificarle.
Il prof. Giuseppe Cardinali, dell'Università di Bologna, scriveva :
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I. Reccio — Storia della grande guerra d'Italia — Voi. XI 3
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