Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
LA TESI NEUTRALISTAprevisioni di cui sono liberali gli strateghi da strapazzo. Ma se (che io ignoro) la Germania e l'Austria verranno battute, non sarà senza una lotta fiera, disperata, diuturna, degna del valore che Tedeschi ed Austriaci hanno sempre dimostrato; tale insomma da rendere agli stessi vincitori amarissima la vittoria. Parlare quindi del prossimo smembramento dell'Austria come della cosa più ovvia e sicura e su questa sicurezza fondare i nostri disegni d'avvenire è esporci a disinganni penosi.
« A disinganni anche peggiori ci si espone col dimenticare il molto che dobbiamo alla Germania e gli interessi d' ogni genere, politici, culturali, economici, che ad essa ci legano strettamente. Contro la Germania ci si aizza ora gridando alla barbarie teutonica. E certo è doveroso protestare altamente contro le crudeli repressioni tedesche nel Belgio. L'orrore che la sorte di Lovanio ha destato nell'animo di tutti, è riuscito alla causa germanica più esiziale che la perdita di una grande battaglia. Ed è bene, nell'interesse superiore del progresso civile, che sia.
« Perchè sarà, questo, ammaestramento perenne ad ascoltare, fra lo strepito delle armi, la voce dell'umanità. Ma non debbono tali sentimenti, per quanto giustificati, farci dimenticare nè le colpe di altri popoli contro l'umanità, nè le benemerenze grandissime verso la civiltà della nazione tedesca. Ed è questo il momento per chi, come me, deve in buona parte al pensiero germanico la propria formazione spirituale, di riconoscere apertamente il proprio debito. »
Il prof. G. Pagano, dell'Università di Palermo, a sua volta scriveva :
« Le masse devono sapere che quella che ora si combatte « non è. nelle sue origini, la nostra guerra » : è guerra di egemonia e quindi di sopraffazione, palese o larvata, fra razze diverse dalla nostra, che si contendono il dominio del mondo. Il grido di « Viva l'Italia » che sentiamo ora così spesso ripeterci in tutte le lingue, deve lasciarci perfettamente indifferenti, perchè ispirato da un evidente e volgare senso di opportunità, ed u-nica nostra guida dev'essere l'interesse nostro, mate-
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