Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      LA GRAND'E GUERRA D'ITALIA
      « Io non sono di coloro che credono al fatale avvicendarsi di civiltà aristocratiche, che via via si affinano in democrazie, e di democrazie che via via si dissolvono nella corruzione e*cadono in preda di nuove formazioni aristocratiche e militari. Ma tengo fermamente che, se i tedeschi dovranno ben apprendere qualcosa dalle democrazie dell'Europa occidentale, noi a nostra volta dovremo apprendere qualcosa dal severo concetto che i tedeschi hanno dello Stato e della patria. E mi pare che ciò stia già accadendo, per effetto stesso della guerra, per difenderci dalla preponderanza tedesca e salvare il sommo bene che è la libertà nazionale. Se sarà così, non tutto il male sarà venuto per nuocerci. U-sciremo dalla guerra con un sentimento più alto, più grave, più tragico della vita e dei suoi doveri; e bruceremo al fuoco di esso molte miserie della nostra politica degli ultimi decennii. » .
      Il senatore Francesco D'Ovidio, che nei primordi era stato neutralista, si persuase più tardi dell'ineluttabilità della nostra guerra contro l'Austria; e lo attestò con nobile franchezza in questo scritto, che ha un notevole valore storico, oltre all'importanza personale e patriottica :
      « Nell'ultimo anno che Costantino Nigra, anelante al riposo e al definitivo rimpatrio, ebbe pur a tornare ambasciatore a Vienna, mi diceva concludendo un lungo colloquio sui nostri rapporti con l'Austria : « Insomma non c'è via di mezzo, o l'alleanza o la guerra ». E avendogli io chiesto se in guerra saremmo stati certamente al di sotto, rispose allargando le braccia : « Ma * non c'è il più piccolo dubbio! » Perciò egli teneva, ben a ragione, necessaria l'alleanza.
      «Un altro grande cittadino e grande diplomatico, E-milio Visconti Venosta, due anni prima della sua missione ad Algesiras, mi fece con particolare insistenza questo discorso : — « Quando tutte le speranze d'Italia erano concentrate nel Piemonte, quando una sconfitta di questo poteva seppellire per sempre tutte quelle speranze, noi non esitammo ad arrischiare il Piemonte per
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 11. La tesi neutralista
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 161

   

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