Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      LA TESI NEUTRALISTAcon l'Austria, dopo il nostro rifiuto, per quanto ragionevole, di partecipare alla sua guerra contro la Triplice Intesa? L'Austria ci ha continuamente tormentati nei trentadue anni dell'Alleanza, e che cosa non avrebbe fatto dopo? Se vincitrice, essa e la Germania Dio sa a che punto sarebbero arrivate nell'aspreggiarci. Posto pure che l'Alleanza rimanesse in piedi, si sarebbe risoluta r>iù che mai in una pretta subordinanza dell'Italia cii due Imperi Centrali, e in una amara sottomissione ai capricci e alile prepotenze dell'Austria. E posta ~>nre la ipotesi migliore, che il gruppo austro-germanico rimanesse sconfitto o mezzo sconfitto senza nostra partecipazione alla guerra, è mai credibile che l'Austria avrebbe sentita per noi una certa gratitudine del non aver collaborato alla sua sconfitta? Oibò! Avrebbe ragionato molto semplicemente e molto austriacamente così : — Questi imbecilli d'Italiani, pur odiandomi, non hanno osato di darmi addosso nemmen quando io ero stretta fra tanti nemici, nemmeno quando il misurarsi con me tornava a loro ben più facile del solito; e che coraggio dunque potrebbero avere ora contro di me a guerra finita? Che coraggio d'investirmi da sè soli, quando dalla Francia e dai suoi alleati non otterrebbero certo, non che un aiuto materiale, ma nemmeno l'aiuto morale della benevolenza e della simpatia? — Così, l'Austria ce ne avrebbe fatte di tutti i colori, e le altre nazioni, imbronciate per la nostra egoistica assenza dalla loro guerra, ci avrebbero guardato in faccia sogghignando, come chi dice : quello che ti capita l'hai voluto tu, ben ti sta, ci ho gusto!
      « Poiché dunque l'alleanza o diveniva impossibile o sarebbe stata più gravida di umiliazioni per noi che nel passato, più suscitatrice di duelli tra noi e il vicino oppressore, e poiché un'occasione come questa non sarebbe tornata forse mai, ed è anzi da sperare che non torni mai, e poiché pare un miracolo che sia tornata un'occasione quasi migliore di quella, di cui non sapemmo abbastanza profittare, del 1866, non ci restava che far la guerra. La vinceremo, tutto c'induce a sperarlo; ma in ogni caso non potevamo non farla. E in ogni caso
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 11. La tesi neutralista
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 161

   

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