Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      LA GRAND'E GUERRA D'ITALIAtavano per una piuttosto che per altra via. Gl'italiani e-semplari, i militi della Patria pronti nel momento supremo a pronunciare la parola : « Obbediamo » parvero ess1' sopra tutti.
      « Ma ora si palesa verità ciò che era allora soltanto un sospetto, sebbene un fondato sospetto : il voto fu dato da parecchi con una restrizione mentale per qualificar la quale nessun aggettivo sarebbe troppo forte. Si rimise pienamente al Governo la facoltà di provvedere alle sorti della Nazione con la speranza che il Governo non avrebbe saputo andar oltre una qualche scappatoia neutralista mal confortata dall'elemosina straniera. Sin da allora gli apologisti della perfetta obbedienza erano contro ogni possibilità d'intervento; e si disponevano ad obbedire al Governo nel solo caso che il Governo avesse obbedito ai loro cenni.
      « Nel momento, infatti, in cui appare maturata la necessità d'una risoluzione log'ca e coraggiosa, degna d'un Paese che non vuole inscriversi nella storia con un atto funesto di viltà e di rinuncia, la fazione che si accampa arbitra della vita nazionale è in subbuglio e intriga e minaccia. Vi sono oggi italiani, detti dei t>iù cospicui e autorevoli, i quali tentano una specie di sollevazione il cui risultato viene a corroborare l'opera delle Potenze che sono in più acerbo contrasto d'interessi con noi, a sminuire il Ministero responsabile, e a presentare un'Italia perplessa, incerta, lacerata da equivoci dissidi! parlamentari.
      « L'Austria avevai molto fidato su questi torbidi per mettere nelle trattative una cattiva volontà sprezzante, per avanzare offerte irrisorie — non più, cioè, di elianto può meritare un mendicante importuno, sì, ma debole e incapace di assumere un più energico contegno. Lo zelo neutralista favoriva così la tradizionale ottusità della politica austriaca e spingeva per conseguenza il Go-verno italiano a inclinare sempre p'ù verso le risoluzioni estreme. Il Governo aveva senza dubbio, a un certo momento, avanzate le proposte che, nell'interesse vitale della patria, bisognava poi sostenere con ogni mezzo. La sua fermezza, l'intensa alacrità con cui conduceva a
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 11. La tesi neutralista
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 161

   

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