Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
LA TESI NEUTRALISTAtermine la preparazione militare, l'acquistato consenso di tutta la parte migliore della nazione, già pronta ai grandi ma indispensabili sacrifici, erano le sue benemerenze. Le benemerenze de' suoi subdoli nemici — di quegli stessi che avevano governato abbassando oltre ogni paragone il livello morale della vita pubblica italiana, rinnovando innanzi tempo il trattato della Triplice senza darsi cura di ottenere alcuna delle nuove garanzie imposte da già chiare circostanze e infine lasciando l'esercito nello stato deplorevole che tutti sanno — erano invece le fatiche di una propaganda tortuosa destinata a deprimere lo spirito nazionale con l'elogio multiforme di una pace comoda, d'una specie di diserzione dalla storia d'Europa.
« E si giungeva a questo : che v'erano nostri parlamentari i quali conoscevano prima e più del Governo i propositi della diplomazia straniera e finirono col servirsene per mettere in cattiva luce la incontentabilità governativa, rea di avere sul « parecchio » un'idea non immeschinita dal preconcetto della transazione a ogni costo.
« Costoro oggi adoperano ancora il loro uomo come l'arbitro della nostra sorte. Fanno stampare dai loro giornali che il Re e il Capo del Governo hanno invocato il suo consiglio, mentre già si sa che l'on. Salandra non domandò ma accettò un convegno — opDortuno nel solo caso che avesse avuto per leale fondamento il desiderio patriottico di aggiungere e non già togl'ere forza al potere responsabile. Costoro dimenticano il valore del voto di fiducia per ricordarsi soltanto di ostentare la loro forza e sopra tutto la loro audacia.
« E in g'orni supremi ancora l'Italia profondamente turbata si domanda quanti sovrani comporti il suo regime costituzionale e fino a qual punto la nostra deforme vita parlamentare possa ignorare ciò che è il giudizio della nazione.
« Noi non sappiamo — concludeva il giornale milanese — ciò che il Governo deciderà: ma abbiamo ferma fede che deciderà di accordare il senso della propria dignità con la commossa e formidabile vigilanza
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I. Reggio — Storia della grande guerra d'Italia — Voi. XI 4
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