Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      la tesi neutralistasconde, in effetto, un'anima conservatrice che non rispetta nemmeno la volontà rivoluzionaria dell'ora presente e rende un grande servigio all'Austria, perchè, se questa si persuade che la nostra neutralità non sarà mai e a nessun costo rotta, non tarderà a mandare i corni di armata che tiene nel Tirolo contro la Russia, la Francia e la Serbia. Per fortuna, l'Austria non si illuderà che il popolo italiano voglia ottemperare al monito del gruppo socialista ufficiale, della buona fede del auale non dubitiamo; ma i cuori più saldi e gl'ingegni dÌù esperti sono talvolta vittime dei pregiudizi più banali e dei dogmi più superficiali. Del resto, i socialisti ufficiali si vantano, secondo la solita loro idea fissa, di esser soli nel loro atteggiamento. Non è vero : le loro conclusioni sono identiche a quelle dei clericali. Noi invece ci troviamo coi sindacalisti e con gli anarchici. E preferiamo questa compagnia. »
      Amilcare Cipriani, il vecchio rivoluzionario che i socialisti italiani avevano fatto eleggere deputato a Milano, fece queste dichiarazioni :
      « Mi sembra indiscutibile che la guerra attuale, dati i propositi delle potenze della triplice intesa, abbia tutto il significato di una guerra di integrazione delle nazionalità incompiute. Ieri il mio amico Vaillant ricordava che l'Internazionale è sorta a Liegi or sono cinquantanni precisi. Prima che Carlo Marx avesse pensato alla Internazionale, il nostro Mazzini aveva g à avuto la generosa visione della umanità uscente dal complesso armonico di tutte le nazioni libere e indipendenti.
      « Nel programma socialista internazionale e rivoluzionario deve essere la integrazione de°di Stati i quali rappresentano i gradini della grande scala internazionale. Soltanto profittando della occasione che ci si presenta, noi potremo seriamente preparare l'avvenire dell'internazionale.
      « Ma vi è anche un'altra ragione che dovrebbe rendere pensosi i socialisti italiani circa la inopportunità di restare fedeli al principio della neutralità, e che li dovrebbe spingere, invece, a dichiararsi prontamente favorevoli alla partecipazione dell' Italia alla guerra. La
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 11. La tesi neutralista
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 161

   

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