Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      la grànde guerra d'italiaconsegnerebbe un paese alle classi dominanti di un altro paese, sono state opportunamente accennate dal Graziadei, che in tale sciopero non avrebbe dovuto scorgere un semplice atto di follia; ma un grande delitto, il tradimento contro la patria. Il suo accenno mi richiama alla memoria un precedente eh' è opportuno ricordare ad ammonimento dei socialisti di buona fede. E spero che ce ne siano ancora in Italia.
      « Nell'ultimo congresso nazionale dei socialisti francesi che precedette la guerra, venne discussa vivacemente la proposta di sciopero generale per impedirla. Se mal non ricordo, la proposta ottenne la maggioranza per la eloquenza di Jaurès, che forse dovette la sua tragica fine a tale sua difesa dello sciopero. Ma nello stesso congresso, contro la proposta si levò una voce che avrebbe dovuto essere ascoltata per la sua grande autorità e per la non sospettabile tiepidezza verso la causa del socialismo : quella di Jules Guesde. Il vecchio membro della Comune che al socialismo ha consacrato tutta la sua vita, avvertì che egli non poteva votare la proposta, perchè diffidava dei socialisti tedeschi; non si poteva infatti essere sicuri che anch'essi avrebbero ricorso allo sciopero per impedire la guerra. Lo sciopero promosso in Francia, ma non avvenuto in Germania, sarebbe lo stesso, egli disse, che sacrificare la nazione francese al kaiser brigantesco e senza scrupoli.
      « E Jules Guesde, che conosceva i compagni tedeschi, fu facile profeta; poiché si sa come i socialisti della Germania non solo non tentarono d'impedire la guerra scellerata, ma l'accettarono e la sostennero con entusiasmo, sino alla giustificazione di ogni scelleratezza, quale l'hanno tentata gli Scheidemann e gli Heine.
      « I socialisti italiani, che parlano ancora di sciopero per impedire la guerra e che non si vergognano — come non si è vergognato l'Avanti! — di dichiarare che vi ricorrerebbero se lo vedessero possibile, sono dei miserabili traditori della nazione, che colla loro opera — ohe perseguono per quanto possono — la consegnerebbero indifesa all'Austria.
      « Capisco che i socialisti dell'Avanti! non ammet- -
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 11. La tesi neutralista
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 161

   

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