Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      la tesi neutralistata detto intransigente, ora conosciuto sotto il nome di ufficiale, facendo astrazione da tutta la nuova situazione che si era creata in Europa, prescindendo anche dal fatto che i partiti socialisti dei paesi belligeranti avevano finito per buone e per cattive ragioni coli'essere anche essi attratti nel conflitto e col fare causa comune con la politica del proprio paese, si chiarì, per verità non senza forti dissensi, per un indirizzo che fu detto di neutralità assoluta, cioè di una neutralità incondizionata, che dovesse rimaner tale qualunque fosse il volgere degli e-venti e per un indefinito avvenire.
      « Molti elementi, e non dei meno devoti alla causa del socialismo, nè dei meno sinceri, erano piuttosto per un atteggiamento che, pur non tendendo senz'altro alla guerra, mirasse a seguire gli avvenimenti, cercando di svolgere in tutto il popolo la coscienza dei bisogni e dei doveri del momento, avendo di mira sempre i progressi e l'avvenire del movimento socialista.
      « Ma, anche per ragioni accessorie e per episodi individuali, il partito socialista fu inesorabilmente tratto verso un atteggiamento negativo, che, pur avendo in apparenza il carattere di un'affermazione esclusiva di classe, in realtà non ne manteneva l'intimo spirito col consentire la guerra quando questa fosse divenuta un atto immediato di difesa, e senza considerare se questa difesa non potesse o dovesse essere utilmente anticipata od estesa a casi di più generale interesse, anche oltre l'ambiente nazionale.
      « In ogni modo questo orientamento del partito socialista finì col trovare larga eco tra le masse, non tanto in ragione del principio affermato, quanto a causa della deficiente coscienza politica e dell'influenza dei bisogni e dei calcoli più immediati. »
      Quest'ultimo apprezzamento dell'on. Ciccotti, formulato mentre durava la neutralità, fu poi felicemente rettificato dai fatti. A guerra dichiarata, le masse dimostrarono eloquentemente coi sacrifici, col valore, col sangue, come l'anima loro fosse rimasta immune dagli effetti della predicazione settariamente neutralista.
      Comunque, però, l'apprezzamento dell'on. Ciccot-
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 11. La tesi neutralista
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 161

   

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