Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      la grànde guerra d'italiati implica una recisa condanna degli intenti e dei modi di quella predicazione...
      Il giorno 11 maggio, mentre fervevano a Roma le ardenti discussioni nella imminenza di una decisione, la Tribuna intervistò alcuni deputati socialisti: e ne "riferì le opinioni in questi termini :
      « L'on. Albertelli ci ha detto che nel gruppo parlamentare socialista si delineano modi di vedere un po' diversi e oscillanti, a seconda dei temperamenti personali, predominati dalle teorie o dai fatti. Abbiamo saputo ad esempio che il più deciso oppositore della guerra è 1* onorevole Prampolini; e lo è dal punto di vista del mero determinismo economico :
      « — Mi chiamano un tolstoiano — egli avrebbedetto ai colleghi.--Eppure io m'oppongo alla guerra per
      ragioni tutt'altro che sentimentali. Anzi, vorrei quasi che la guerra europea durasse tanto a lungo e fosse così grave, da aprire gli occhi al mondo intero sulla stoltezza e sulla iniquità delle guerre in genere!
      « Invece l'on. Turati, che non è un neutralista ad oltranza, sostiene la sua tesi antibellica con argomentazioni che lasciano, di quando in quando, l'adito a un qualche sprazzo di sentimentalismo, a qualche bagliore di poesia. E, se la guerra fosse necessaria per l'Italia, il proletariato italiano dovrebbe a suo avviso marciare.» L'on. Graziadei fece queste dichiarazioni : « Uno dei fondamentali errori del Partito Socialista in Italia è stato — a mio credere — quello di limitarsi ad una pura affermazione di principio. Data la divisione del lavoro fra i vari Partiti, date le funzioni specifiche del Partito Socialista, quest'ultimo ha fatto certamente il proprio dovere a dichiararsi — in linea di massima — contrario alla entrata in guerra degli Stati neutrali. Non si è forse giustamente criticato i socialisti tedeschi che non hanno trovata ufficialmente una parola contro la invasione del Belgio? Non si può pretendere che in tutto il mondo i socialisti tradiscano i propri principi, solo perchè in qualche paese essi si sono lasciati travolgere senza riserve.
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 11. La tesi neutralista
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 161

   

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