Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
la grande guerra d'italiabracciando idee di germanofilia ad oltranza; inesplicabilmente, s'intende, se non si vuol prestar fede alle voci, secondo le quali una certa banca commerciale a-vrebbe, per conto di chi è superfluo dirlo, eseguito dei pagamenti a favore di taluni giornali.
« È certo intanto che la Germania ha comprato e acquistato su larga scala; la Vita di Roma, da un giorno all'altro, mutò indirizzo, perchè acquistata (giusta un telegramma pubblicato dal Temps del 27 ottobre 1914 e mai smentito) dalla casa Krupp; per il Secolo di Milano e il Messaggero di Roma sono state fatte, per quanto inutilmente, offerte enormi, con l'impegno perfino di mantenere in fatto di politica interna il loro indirizzo democratico!
« L'infiltrazione del germanismo, la sua inoculazione negli organi della vita italiana è stata così sottile, così abile, così subdola, che perfino dei fogli di buona levatura ne sono rimasti talvolta toccati e hanno vacillato nel loro indirizzo, senza por mente che nelle ore di suprema gravità per gl'interessi del Paese, l'ambiente è saturo di sospetti, e occorre raddoppiare di austerità, nella forma oltreché nella sostanza, per mantenere immacolato e inalterato il proprio prestigio... »
Per dare un'idea della tattica seguita dai giornali più ligi agli Imperi centrali, basterà citare qualche e-sempio.
La Vittoria scriveva :
« Spingere l'Italia a combattere accanto alla Francia contro la Germania, è un pericolo grave. Se la Germania uscisse schiacciata da questo conflitto, ne risentiremmo per parecchie decine di anni conseguenze e-normi, e prima di tutto il fallimento di non poche imprese nostre.
« Dunque, a veder nostro, nè tenerezze per l'Austria, nè per la Francia : uscire subito dalla neutralità, per mandare soldati o volontari contro la Germania, sarebbe un errore gravissimo. La nostra neutralità deve sorvegliare i confini orientali e i confini occidentali. La
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